Pranic Healing e Reiki

Terapie complementari per guaritori moderni

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Reiki è una eccellente modalità di guarigione utilizzata da molti, e oggiAggiungi un appuntamento per oggi si contano migliaia di Reiki Master nel mondo intero.
Pranic Healing anche sta diventando una disciplina conosciuta, insegnata da Pranic Healer certificati in più di 81 nazioni.
Secondo i Reiki Master che hanno frequentato le classi di Pranic Healing, come pure secondo la mia personale osservazione in qualità di insegnante e operatrice, ecco alcune fra le maggiori differenze fra Pranic e Reiki:

  1. Pranic Healing è una tecnica terapeutica priva di contatto. Nel Reiki gli operatori toccano il corpo nella maggior parte dei casi oppure possono mantenere distacco, dipende dal tipo di trattamento;
  2. Nel Pranic si insegna a scannerizzare e a percepire l’aura, con lo scopo di trattare quelle parti dove si avverte una stagnazione o alterazione energetica da riequilibrare; nel Reiki è solo l’operatore con la sua sensibilità psichica che effettua il sondaggio energetico;
  3. Il Pranic Healing impiega tecniche di pulizia manuale denominate sweeping per rimuovere blocchi o energie stagnanti inviando così energia fresca ai pazienti (nel Reiki non è contemplata tale operazione). Proprio tale pulizia è ritenuta un passaggio fondamentale per arrivare poi alla guarigione completa. Energie sbilanciate come pure emozioni negative sono dunque le prime a dover essere rimosse prima di energizzare il corpo: si possono manifestare fisicamente, a volte anche drammaticamente, con febbre, perdita di equilibrio, vomito o altri svariati sintomi di espulsione. Queste sgradevoli manifestazioni sono la riprova della detossicazione, che potrà essere evitata attraverso tecniche di pulizia mirate e attente. In ogni caso, già la stessa pulizia da sola permette al corpo di accelerare il processo di autoguarigione, e l’energia fresca e sana inserita penetrerà più in profondità e sarà utilizzata con maggiore efficacia.
  4. Il Pranic Healing utilizza un manuale vero e proprio che serve da guida agli operatori, una sorta di manuale di istruzioni. Secondo le migliaia di testimonianze raccolte dal Grand-Master Choa Kok Sui, ogni tipo di malattia si identifica e si riconduce agli undici chakras del corpo e ai suoi meridiani in modo differenziato. Reiki utilizza invece essenzialmente una sola tecnica energetica che permette l’inserimento del flusso di guarigione che poi andrà ad essere utilizzato nei punti critici da trattare. Al contrario, il Pranic usa specifiche routine sia nella pulizia che nella energizzazione: ogni malattia o squilibrio viene trattato in modo diverso. Sotto questo profilo, il Pranic Healing è più specifico e mirato del Reiki, oltre che veloce e dettagliato.
  5. Il Pranic Healing insegna a prendere ed attingere energia direttamente dal sole, dall’aria, dalla terra o da altre fonti spirituali, per poi proiettare questo prana nel campo aurico e nei chakras del paziente. Il Reiki si affida solo alla canalizzazione dell’energia universale senza alcuna specifica denominazione.
  6. Nel Reiki gli operatori devono essere iniziati da un Reiki Master che offre loro i Simboli per poter accedere all’energia guaritrice, una sorta di password segreta. Il Pranic Healing adopera invece semplici tecniche di respirazione ed esercizi di visualizzazione che permettono a tutti di essere in grado di apportare guarigione con istruzioni minime.
  7. Il Pranic Healing include una pratica chiamata igiene energetica raramente presente in altre discipline che trattano guarigioni, incluso il Reiki. Si tratta di una serie di modalità precise riguardanti la respirazione, la dieta alimentare, la meditazione e le abitudini di vita in genere, affinché l’operatore possa offrire una personale riserva energetica ottimale e pura. Ogni Reiki Master concorda pienamente con tale concetto, specialmente per non contaminarsi con le energie dissonanti e squilibrate con cui vengono in contatto: tale pulizia previene la possibilità di indebolimento da contatto. Questa modalità è sicuramente utile anche per tutti gli operatori che utilizzano energie in qualsiasi disciplina olistica, dal momento che si può imbattere in transfer di malattie di ogni genere.
  8. Il Pranic Healing impiega l’uso dei colori energetici che influenzano la possibilità di autoguarigione nei pazienti. Di fatto, molti Master Reiki titolati anche nel Pranic Healing (me inclusa), spesso affermano che se c’è bisogno di un trattamento urgente possono adoperare anche le tecniche di colore proprie del Pranic Healing; al contrario, se possono invece offrire una sessione più rilassante adoperano il trattamento Reiki.
  9. Il Pranic Healing immunizza meglio ed in modo più mirato possibile contaminazioni causate da ignari pazienti in sofferenza, e questo punto è senz’altro lodevole e assolutamente indispensabile affinché gli operatori non rischino alcun calo energetico.

L’utilizzo combinato fra le due discipline offre un’eccellente modalità di guarigione; in ogni caso, qualunque sia la tecnica guaritrice adoperata (vedi anche Sciamanesimo, Theta Healing, Riflessologia, Native American Tecniques, Chi Kung, Chiropratica, Omeopatia, preghiera cristiana, medicina ortodossa e tutte le altre), il Pranic Healing le può senz’altro completare e migliorare.
Noi operatori non dimentichiamo mai un concetto che tutti ci accomuna: siamo qui per sostenere ed aiutare la salute e la felicità di tutti noi. Dopotutto, tutte le guarigioni provengono da Una sola fonte, espressa in una miriade di modalità.

L’Oriente possiede un’infinità di chiavi segrete, ma una sola è sufficiente per aprire migliaia di porte.
                                                                                                                              (Osho)

Autrice: Monica Di Nunzio
Reiki Master,Teacher&Healer

 

Reiki: Origine e Meta

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Finora in Occidente si è sempre pensato che Reiki sia una cosiddetta ‘tradizione orale’.  Reiki viene trasmesso energeticamente ed oralmente da Maestro a Discepolo, quindi ciò non esclude affatto che il linguaggio sia utilissimo strumento. La Bibbia, il Tao-Tè-Ching, il Corano, i Sutra buddhisti sono comunque documenti: la storia ci insegna che le tradizioni orali spesso scompaiono con la morte del loro fondatore o, al massimo, entro un paio di generazioni.
Il dott. Usui (Kyoto 1865 – Fukuyama 1926), fondatore della disciplina, era un uomo estremamente colto e lungimirante, conosceva anche la natura della psiche umana pertanto aveva preso le adeguate precauzioni. Il suo insegnamento è arrivato fino a noi.
La sua impressionante lapide commemorativa è stata esposta in un cimitero pubblico di Tokyo per volere della Usui-Reiki-Ryoho-Gakkai per essere visibile a tutti: non è segreta la sua meravigliosa eredità. Su di essa è incisa la descrizione della vita del dr. Mikao Usui e del suo lavoro: molte delle informazioni in nostro possesso vengono proprio dalla fedele traduzione di quelle precise iscrizioni.
Reiki entra in Occidente con influssi rivisitati dai modelli europei dominanti. In Italia in particolare, questa disciplina trova opposizioni e dinieghi di varia natura: concedere credito a tecniche di guarigione energetica di tale natura non risultava accettabile e i documenti originari vennero arbitrariamente modificati e notevolmente variati. Si legge in alcuni testi che Usui fosse un monaco cattolico, mentre, di fatto, la religione della sua famiglia era il Buddhismo Tendai e da bambino studiò proprio in un monastero Tendai fino a diventarne monaco laico Zaike nel 1914.
Ad onor del vero, nel Reiki la religione non entra affatto: il Buddhismo esoterico tantrico di Usui ha permesso di ‘entrare in contatto’ con l’’Energia Universale grazie proprio al silenzio meditativo e umile, alla non-appartenenza al sé a favore della comunione col tutto.
La versione del Reiki originariamente pensata per l’’Occidente viene pertanto messa in discussione: Frank Arjava Petter (primo europeo a conseguire il grado di Maestro in Giappone nel 1993) e la sua consorte giapponese Chetna Kobayashi, hanno riscoperto importanti informazioni sull’origine e la pratica del Reiki in Giappone, estendendone le ricerche nonostante l’opposizione di chi voleva trarre vantaggio dal mantenimento dello statu quo in Occidente. Lo studio della filosofia e degli esercizi pratici insegnati da Usui Sensei conduce ad un elevato livello di comprensione, in grado di collegarci con maggiore forza all’essenza del Reiki: “Ci offre un’immagine concreta di Usui Sensei e ci aiuta a migliorare la qualità della terapia per noi e per gli altri” ci illustra William Lee Rand[1], “Diventa perciò comprensibile il motivo per cui la traduzione e la diffusione del manuale originale rappresenti il contributo più significativo per la pratica del Reiki di Usui Sensei da quando, nel 1938, venne per la prima volta insegnato in Occidente”.
Con il dott. Usui si studiava Reiki in modo molto intuitivo; ci si incontrava una volta alla settimana, si meditava, si praticava insieme e ci esercitava per ‘radiografare’ il corpo, fino ad arrivare ad una sorta di diagnosi energetica. A quel punto, si offriva il trattamento nelle parti del corpo interessate. In Occidente si è più propensi ad un trattamento ad ampio spettro mentre in Giappone si predilige il trattamento mirato: più il lavoro è preciso, migliore sarà il risultato.

Informa Frank A. Petter:[2]’La vita frenetica dell’’Occidente – come pure del Giappone contemporaneo – è diventata davvero troppo veloce. (…) Non voglio tornare indietro nel tempo. Le 12 posizioni trasmesse da Usui coprono l’intero sistema delle ghiandole endocrine nonché tutti gli organi interni’. La persona riceve energia su diversi livelli contemporaneamente: a livello fisico (attraverso il calore delle mani), a livello psichico (attraverso la mente e i simboli Reiki), a livello emotivo (attraverso il flusso d’amore), a livello energetico (attraverso la presenza dell’iniziato e dell’energia Reiki in sé stessa).
Mikao Usui, in accordo al suo metodo intuitivo, voleva liberazione dalle regole, che vanno considerate come sostegni; ma quando cominciano ad ostacolare, vengono meno al loro scopo.
Seguire le proprie mani, affidarsi all’Energia guaritrice: gli onesti Operatori Reiki sanno quanto sia diretta e immediata la saggia e silenziosa strada del Cuore Spirituale!

[1] William Lee Rand:’Reiki, The Healing Touch’ New Age, 2001. Rand è fondatore e presidente di The International Center for Reiki Training,a Londra (ICRT) e uno dei più meritevolmente rinomati insegnanti Reiki del mondo.
[2] Mikao Usui, Frank A. Petter: tr. ‘Il Manuale Illustrato del Reiki’ Il metodo originale del dott. Usui; Roma, 2001

Autrice: Monica Di Nunzio
Reiki Master,Teacher&Healer

I tre pilastri del Reiki

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Il dott. Mikao Usui ha insegnato, oltre ai cinque principi Reiki, il suo sistema, che poggia su tre pilastri fondamentali: Gassho, Reiji-Ho e Chiryo.

Gassho letteralmente significa a mani giunte: la meditazione che si praticava con questo nome precedeva ogni lezione e/o trattamento. In India Gassho si dice Namaste che significa Saluto il divino che è in te: entrambi possono essere considerati strettamente correlati.

E’ una pratica semplice e molto potente: seduti con gli occhi chiusi e le mani giunte davanti al petto, si dirige l’attenzione nel punto in cui si incontrano le dita medie; la mente deve acquietarsi e il corpo rilassarsi profondamente. La posizione comoda, schiena in allineamento con la testa, seduti o poggiati sul cuscino, o anche sdraiati se si desidera.

Reiji-Ho significa indicazione, riferimento alla forza Reiki: si compone di tre brevi rituali da eseguire prima di ogni trattamento.

Si uniscono le mani nella posizione Gassho e si chiudono gli occhi; si invoca la forza Reiki per connettersi al suo flusso. A questo punto si prega per la guarigione della persona ad ogni livello. La forza Reiki si attiverà e si porteranno le mani giunte davanti al terzo occhio pregando Reiki di guidare sapientemente le mani dove serve energia. Si può praticare efficacemente Reiji solo se l’ego viene provvisoriamente abbandonato, senza pensare al risultato possibile: L’atteggiamento spirituale del Reiki è: sia fatta la tua volontà. Non siamo noi a provocare la guarigione, essa avviene attraverso di noi. Ogni piccolo accorgimento può essere davvero utile: lavarsi le mani, sciacquarsi la bocca, prepararsi in meditazione Gassho lasciando da parte preoccupazioni, pensieri ed emozioni.

Chiryo si può tradurre come terapia cioè il trattamento stesso: ai tempi del dott. Usui, il malato giaceva sul terreno, su un futon cioè un materasso di cotone, oppure su un tatami, una stuoia di giunchi. L’operatore sedeva sulle ginocchia vicino al paziente, ponendo la mano dominante sopra il chakra della sommità del capo aspettando l’impulso energetico prima di iniziare il trattamento. Durante l’intero trattamento si lascia scorrere liberamente le mani, toccando quelle parti del corpo da trattare fino a che l’impulso lo detta. Non ci si deve preoccupare dello scopo della terapia che stiamo offrendo o degli esiti che porterà, si sta donando Energia e basta. Ci si abbandona alla profonda sensazione del non-esserci: si diventa dunque meri canali di connessione. Questa è l’essenza del Reiki.

Reiki non indebolisce chi lo pratica: chi è regolarmente iniziato al Reiki si carica insieme alla persona dell’energia del cosmo. Si deve rispettare la giusta modalità di respirazione e attivarsi secondo il corretto criterio trasmesso ed insegnato da un Maestro esperto: se i canoni sono rispettati la sottrazione di energia è assolutamente impossibile. Contatto e guarigione sono due aspetti di una sola cosa: ogni persona porta la mano alla testa quando la urta, sul braccio quando è indolenzito o sulla pancia quando si ha mal di stomaco; l’istinto naturale ci guida indiscutibilmente, e anche gli animali si avvicinano per farsi accarezzare quando emaniamo armonia e Amore. L’imposizione delle mani è una delle cose più naturali del mondo, così come salutarsi con baci, abbracci e strette di mano. E’ nella cultura popolare non offrire piena fiducia a coloro i quali evitano oppure sfuggono al contatto fisico: di certo trasmettono una freddezza animistica che un cuore attento coglie immediatamente.

Le donne (ancora una volta) sembrano statisticamente più avanti nell’arte del contatto, grazie anche ad un istinto materno e comunque più istintivamente dotate di quell’Amore donativo privo di carattere sessuale, che può manifestarsi con naturalissime deviazioni di incanalamento energetico. In ogni caso, il contatto porta gioia e benessere sia a chi lo offre sia a chi lo riceve.

E’ semplicemente meraviglioso avere la possibilità di imparare questa arte di guarigione naturale che Reiki rappresenta.

Chiryo (trattamento) si basa su Reiji (percezione dell’Energia Reiki) e Gassho (attitudine meditativa). Solo quando non siamo condizionati dai pensieri e dalle emozioni diventiamo strumenti dell’energia vitale universale.

                                                                                                                 (Frank A. Petter)

Autrice: Monica Di Nunzio
Reiki Master,Teacher&Healer

Intuitive Reiki

reiki1Dr. Mikao Usui, trasmettendo le sue conoscenze e la sua capacità guaritrice attraverso Reiki, ha altresì insegnato ciò che viene denominato ‘Reiki Intuitivo’ in accordo al concetto di ‘Conoscenza Intuitiva’. Invitava i suoi studenti all’avanzamento di livello seguendo anche questo criterio, connettendosi e consigliandosi con l’Universo.

Ogni Operatore segue un proprio personale percorso evolutivo: la realizzazione dei propri programmi di vita, unitamente ad un ‘appagamento’ spirituale che si rifletta interamente nel sistema di vita concreta, è indice di evoluzione.  Reiki permette integrazione e ri-scoperta delle illimitate possibilità che ognuno di noi possiede dalla nascita. La ‘trasformazione’ dell’essere in creatura positiva e benevola è senza dubbio riprova di allineamento, laddove si abbandonano serenamente e compassionevolmente tutti i nodi legati al passato e all’esistenza non consapevole. Ciò che sembrava irrisolvibile e doloroso trova nuova linfa e nuove appaganti spiegazioni. Tutto viene filtrato attraverso quella comprensione che è attività del Cuore Spirituale connesso all’Universo, e non più solamente dalla mente che genera pensieri SEMPRE condizionanti.

Il ‘mistero’ viene semplicemente accettato, perché non tutto può essere denominato o spiegato in termini raziocinanti, anzi…

Quando si riesce ad ‘avvertire’ nel nostro profondo una gioia dettata da nessun episodio esterno, si è pronti per avanzare… quando si riesce a non giudicare, a non sparlare, a non volere ostinatamente, a non pretendere risultato forzato in nessun settore, siamo pronti all’avanzamento… quando si mette a tacere l’Ego presuntuoso siamo finalmente liberi di splendere ! E di guarire !

Ogni volta che ci troviamo di fronte all’ignoto, nessuna spiegazione logica o razionale è più possibile, la mente deve tacere e non intralciare.

Possiamo solo affidarci alla fiducia, alla fede : Reiki è Energia Vitale Spiritualmente Guidata !

“Quando il Cuore è in contatto con il mondo, il mondo è divino.

Quando la Mente è in contatto con il mondo, il mondo è materiale.”                                                                    

Il cuore comprende subito senza interpretazione, in modo diretto e immediato; se vivi unicamente attraverso la tua mente non può esserci connessione meditativa… né guarigione…

                                                                                                                               (Osho) 

Trasmettere Amore attraverso una comunicazione silenziosa, senza forzati simboli linguistici è possibile;

quando si riesce a percepire il messaggio che il corpo e l’anima inviano, si ‘ascolta’ veramente!

Gli onesti Operatori Reiki si avvalgono di quel sano silenzio per apportare ri-equilibrio psico-fisico-emotivo-spirituale, senza alcun pretenziosa aspettativa, né parola alcuna  (…)

Autrice: Monica Di Nunzio
Reiki Master,Teacher&Healer

I Fondamenti Scientifici del REIKI (The Science Behind Reiki)

articolo reikiTutti gli onesti Operatori Reiki possono testimoniare i risultati straordinari che riscontrano dopo i trattamenti offerti. Ma è difficile “spiegare” esattamente come siano stati ottenuti tali risultati. Si possono condividere alcuni principi fondamentali della “terapia” Reiki, inserendoli nella prospettiva della medicina energetica. L’ Energia Reiki si traduce in Effetto Fisico, non Effetto Placebo. Quando un paziente o il medico stesso crede fortemente che un trattamento gioverà, proprio quella convinzione può creare un favorevole cambiamento fisico: questo fenomeno – effetto placebo – non deve essere confuso con il successo ottenuto tramite trattamenti Reiki. Dopo innumerevoli comprovati casi di guarigioni – anche di malattie ritenute irrisolvibili – grazie all’imposizione delle mani, molti ricercatori (perlopiù statunitensi) hanno voluto riproporre in laboratorio esperimenti finalizzati all’osservazione sistematica e “scientificamente” accettabile: Krinsley D. Bengston, per esempio, ha constatato nei suoi esperimenti attenti e differenziati un 87,9% di pieno successo dopo trattamenti Reiki offerti. Lo stesso Bengston affermerà : I risultati del mio accurato lavoro sono entusiasmanti: i trattamenti Reiki non hanno nulla a che fare con l’effetto placebo, si riscontra piuttosto un responso diretto e rimarchevole utilizzando l’energia sprigionata attraverso le mani dell’operatore (…).

(Krinsley D. Bengston – The Effect of the Laying On of Hands , Journal of Science Exploration, 2000)

Reiki produce onde elettriche e magnetiche che possono essere misurate: certificazioni, elaborati, testi specifici ne testimoniano gli effetti indiscutibili.

Dr. James L. Oschman, uno fra i più autorevoli scienziati di medicina energetica dichiara: “..noi stessi siamo energia elettrica e magnetica..possiamo misurarlo, e saperne di più sulla nostra condizione (…)”. Gli effetti dei campi magnetici appartengono all’intero sistema vivente, e possono essere evidenziati da strumentazioni magnetonometre e lo SQUID (superconducting quantum interference device).

(James L.Oschmann – Energy Medicine: The Scientific Basis / Energy Medicine in Therapeutics and Human Performance)

La misurazione di campi biomagnetici è stata argomento emergente parallelamente all’avvento della fisica quantistica. In occidente prevale un orientamento “tecnologico” sia per diagnosi che per trattamenti: risonanze magnetiche, pacemaker, defibrillatori, laser e altro. Elettrocardiogramma ed encefalogramma sono utilizzati da quasi un secolo, dunque l’approdo a risposte biomagnetiche ci appartengono ormai da molto tempo. Negli anni ’70 ogni ricerca a tale proposito ha condotto ad una affermazione inconfutabile: si possono stimolare processi di crescita e di risanamento. Nelle fratture ossee, ad esempio, la terapia elettromagnetica registra pieno successo: il range di frequenza necessario è di 7 Hz. Gli impulsi magnetici registrati dalle mani degli operatori Reiki sono parimenti comprovati, livelli elettromagnetici di bassa frequenza: 2 cicli al secondo (Hz) per rigenerazione nervina, 7 Hz per la ricrescita ossea, 10 Hz per rigenerazione dei legamenti e 15 Hz per formazione capillare. Gli operatori Reiki descrivono tali impulsi “una canalizzazione” di Energia Universale: certamente questi terapisti sono conduttori di  ‘frequenze universali’ che utilizzano per guarire e armonizzare.

(Tamisha Sabrina – The Science Behind Reiki: What Happens in a Treatment – The UK Reiki Federation)

Il Dr. James Oschmann offre una definizione scientifica basilare: “ L’energia guaritrice, se prodotta da una strumentazione medica oppure da un operatore che utilizza le proprie mani, è Energia di una particolare frequenza che stimola le parti interessate e apporta guarigione”.

Autrice: Monica Di Nunzio
Reiki Master,Teacher&Healer

I fondamenti Buddisti del REIKI

buddaL’iscrizione commemorativa del dott. Mikao Usui (1865 – 1926) narra che conobbe la “forza” del REIKI durante un digiuno di 21 giorni sul monte Kurama, nell’imponente tempio fondato nel 770 dal monaco Gantei, che fino al 1949 ospitò Buddhisti Tendai.
Il monte Kurama, grazie alla sua altezza, alla sua fonte di energia e ai suoi giganteschi cedri, offrì uno sfondo ideale per la meditazione e la ricerca interiore: Mikao Usui fu il primo a volersi ritirare in quel luogo osservando un digiuno così lungo in una meditazione così assoluta.
Il Buddhismo esoterico tantrico giunse in Giappone all’inizio del nono secolo; il suo maestro “protettore” fu  Dainichi Nyorai.
La meta del Buddhismo esoterico è shunyata, la vacuità, non intesa come condizione negativa di “assenza” quanto piuttosto come il superamento di qualsiasi dualità: non crea più distinzione fra l’ “io” e l’ “altro”. Si ristabilisce l’unità del “tutto”: l’”io” esiste solo nella nostra mente così da creare l’ego e il mondo. Il nostro “naturale” stato dell’essere è vacuità, priva degli attributi del passato e del futuro.
Questo è proprio ciò che si sperimenta col Reiki: identità col cosmo, ritorno all’origine e all’ unità.
In Giappone la “via” del Reiki è considerata una scelta di vita, che va praticata e portata avanti per anni; spesso un allievo conseguiva il secondo livello dopo decenni di pratica, a volte non si raggiungevano mai i gradi più alti.
Da noi, in Occidente, il Reiki si è invece sviluppato in una direzione più legata alla nostra cultura: la vita frenetica ci permette solo spazi ridotti e spesso i prodotti chimici finiscono per risolvere i tempi d’attesa. Troppo spesso si rilasciano livelli avanzati senza aver seriamente comprovato l’operato effettivo degli operatori.
Spesso, la nostra logica di pensiero tende sempre a scegliere una parte e negarne un’altra: la ricerca delle grandi verità e delle grandi risposte conduce molti ad interessarsi alle religioni e alle filosofie “lontane”.
L’Occidente entra in “polarità” con l’Oriente: Zen, Buddhismo o Yoga esercitano un grande fascino, sono espressione dell’ “irrazionale” modo di vivere. In Oriente, d’altro canto, ci si sposta verso il modello occidentale. Per dirla con Osho, “la malattia rimarrà la stessa”: la malattia è lo squilibrio di scegliere una polarità opponendola all’altra. Finché non impariamo ad accettare in profondità una lezione globale senza dualismi di sorta, rimarremo impigliati all’appartenenza di un qualsivoglia “modello” che ci contiene e ci incatena in leggi parziali. Lo spirito umano dovrebbe svilupparsi come un albero: in tutte le direzioni. Possiamo crescere solo se siamo in grado di espanderci anche noi in tutte le direzioni: anche in quelle apparentemente opposte. Ogni credo religioso pretende di sistematizzare un fenomeno assolutamente irrazionale, creando pericolose polarità in contrasto fra loro. Nel tentativo di somigliare al tuo Dio o Buddha che sia, diventi imitazione dimenticando la tua innata illuminazione.
La chiave è nella accettazione della totalità di esperienze, senza negare razionalità, irrazionalità o religioni: siamo creature in grado di fluttuare elasticamente da una polarità all’altra senza giudizi,  con il cuore aperto e lo spirito attivo. Siamo figli di immenso mistero di Luce.
Questo è uno dei criteri Reiki.
Coloro che, onesti nel cuore, praticano con gioia assoluta e costante e sono assolutamente entusiasti del REIKI, sanno bene quanto, nelle loro preziose mani, si racchiuda la forza dell’Universo (..)

Autrice: Monica Di Nunzio

 

Intervista a Mikao Usai

Testo integrale di un’intervista rilasciata da Usai ad un giornale giapponese.

Cos’è l’Usai Reiki Ryoho? Con somma gratitudine abbiamo ricevuto i principi Meiji dall’Imperatore e viviamo conformandoci ad essi. Per raggiungere il vero cammino spirituale dell’umanità dobbiamo vivere secondo quei principi. Ciò significa che dobbiamo imparare a migliorare il nostro corpo, i nostri sentimenti ed i nostri pensieri con la pratica costante. Facendo questo, guariremo soprattutto lo Spirito. Dopodichè saremo in grado di guarire il corpo. Quando la nostra mente si trova sul salutare sentiero dell’onestà e della serietà, il corpo guarisce completamente da solo. Poichè la mente e il corpo sono una cosa sola, noi vivremo la nostra vita in pace e nella gioia. Noi guariamo noi stessi e anche le malattie degli altri. Questo è il senso dell’Usui Reiki Ryoho.
Reiki si basa su una forma di psicoterapia, di autosuggestione, di ipnosi e così via? È qualcosa di simile ad una terapia già conosciuta?
No. Dopo anni di intenso e duro lavoro, ho incontrato un segreto spirituale. E’ questo che libera il corpo e la mente.
È una forma di guarigione spirituale?
E’ abbastanza corretto. Potremmo chiamarla così. Comunque la si potrebbe chiamare anche terapia fisica, poiché l’energia e la luce irradiano da tutto il corpo della persona che sta dando il trattamento. l’energia e la luce si irradiano soprattutto dagli occhi, dalla bocca e dalle mani di chi da il trattamento. Egli può contemporaneamente fissare con gli occhi la parte malata, soffiarci sopra e massaggiarla delicatamente. Mal di testa, mal di denti, mal di stomaco, nevralgie, ferite da taglio, ustioni e così via guariscono facilmente. Le malattie croniche non sono facili da trattare, ma anche un singolo trattamento mostra benefici effetti. Mi chiedi in che modo questo fenomeno possa essere spiegato in termini scientifici. Bene, ritengo che la realtà sia molto più significativa di quanto lo possa essere qualsiasi teoria. Quando vedrete i risultati sarete d’accordo con me. Anche chi si ostino a non voler credere, non potrà negare l’evidenza. È necessario credere nell’Usui Reiki Ryoho, perché avvenga la guarigione?
No. La fede non è necessaria, perchè Reiki non lavora con la suggestione. Non fa differenza se la persona è incredula, scettica o prevenuta. Ad esempio, funziona sia con i bambini piccolissimi che con persone che hanno malattie gravi e non sono coscienti. Una persona su dieci porterà con sé la fiducia durante il primo trattamento, ma in seguito anche gli altri sentiranno i benefici effetti e la fiducia crescerà dentro di loro.
Quali malattie possono essere guarite con l’aiuto dell’Usui Reiki Ryoho?
Qualsiasi malattia causata da fattori fisici o psichici può essere guarita con Reiki.
Reiki guarisce solo malattie?
No, non solo malattie di tipo fisico. Può guarire anche cattive abitudini, disordini psicologici come dipendenza, insicurezza, ansia, nervosismo, difficoltà di prendere decisioni. Con Reiki diventiamo simili a Dio o al Buddha e realizziamo lo scopo di guarire i nostri fratelli esseri umani. E’ così che possiamo rendere felici noi stessi e gli altri.
In che modo guarisce l’Usui Reiki Ryoho?
Io non sono stato iniziato da nessuno in questo metodo. Non ho fatto alcuno sforzo per raggiungere eccezionali poteri di guarigione. Mentre digiunavo, sono entrato in contatto con una intensa energia e, in maniera misteriosa, sono stato ispirato (iniziato). Per una serie di coincidenze, ho compreso che mi era stata data l’arte spirituale di guarigione. Sebbene io sia il fondatore di questo metodo, mi riesce difficile spiegare con più precisione. Fisici e studiosi fanno ricerche appassionatamente, ma è stato difficile arrivare ad una conclusione basata sulla scienza medica. Arriverà il tempo in cui Reiki incontrerà la scienza.
Reiki utilizza sostanze o tecniche speciali? Ci sono effetti collaterali?
Non ci sono nè farmaci né strumenti. si usa lo sguardo, il soffio, il contatto con le mani sul corpo. Questo è tutto quello che serve per guarire.
Occorre una conoscenza medica per usare l’Usui Reiki Ryoho?
Reiki è un metodo di guarigione spirituale che va oltre la scienza e la medicina. E comunque non è basata su quelle. Quando guardi, soffi o appoggi le mani sulla parte malata del corpo, in quel momento raggiungi il tuo scopo. Ad esempio, tu toccherai la testa per trattare il cervello, l’addome per trattare l’intestino e gli occhi per trattare la vista. Non devi prendere né amare medicine, né praticare l’agopuntura e in breve tempo sarai guarito. Questo è il motivo per cui questo metodo spirituale è una creazione originale.
Come viene considerato l’Usui Reiki Ryoho dai medici più rinomati?
Sembrerebbe molto bene. Famosi medici europei sono molto critici circa la somministrazione di farmaci e il Dott. Sen Negai dell’Università di Medicina di Teikoku dice: “Noi medici sappiamo come diagnosticare una malattia, registrarla e conoscerla, ma non sappiamo né da dove viene né come guarirla.” Il Dott. Kondo dice: ” E’ davvero arroganza dire che la medicina ha fatto enormi progressi quando in realtà non prende in minima considerazione l’equilibrio spirituale del paziente. Questo è il più grande svantaggio.” Il Dott. Sakae Hara dice: “e’ una impertinenza trattare un essere umano, che possiede saggezza spirituale, come un animale. Io credo che in futuro faremo i conti con una grande rivoluzione nel campo della terapia.” In ogni caso, molti medici e farmacisti comprendono tutto questo e vengono da me per essere iniziati a Reiki.
La capacità di guarire attraverso l’imposizione delle mani sarà certamente riservata solo a coloro che abbiano raggiunto un alto livello di sviluppo spirituale. Non credo che chiunque possa apprendere ciò. O lei pensa di si?
Tutti gli esseri in cui la vita sia stata ispirata hanno ricevuto il dono e la capacità spirituale della guarigione. Lo stesso vale anche per le piante, gli animali, i pesci e gli insetti. Ma gli esseri umani, che rappresentano il punto culminante della Creazione, hanno ricevuto il potere più grande. L’Usui Reiki Ryoho è apparso nel mondo per renderlo utilizzabile.
Chiunque può essere iniziato all’Usui Reiki Ryoho?
Naturalmente, e nel giro di poco tempo imparerà a guarire se stesso e gli altri. Fino ad oggi ho iniziato più di mille persone e non uno ha fallito nell’ottenere i risultati desiderati. Anche chi ha appena ricevuto il Shoden (primo livello), è già in grado di guarire le malattie. E’ incredibile che possiamo in così poco tempo, imparare a fare una delle cose più difficili per il genere umano. Io stesso sono meravigliato. E’ proprio questa la caratteristica di questo metodo di guarigione spirituale, che possiamo apprendere una cosa così difficile in un modo tanto semplice.
Con l’Usui Reiki Ryoho abbiamo visto che possiamo guarire gli altri. Ma che succede con noi stessi?
Se non siamo in grado di guarire le nostre malattie come potremmo guarire gli altri? Cosa occorre per imparare l’Okuden (secondo livello)?
Prima di tutto imparare lo Shoden e quando avrete ottenuto risultati concreti di buon comportamento, di onestà e moralità e siete assolutamente entusiasti di Reiki, allora potrete essere iniziati allo Okuden.
C’è ancora qualcosa da imparare nel Reiki dopo l’Okuden?
C’è il Shinpiden (terzo livello).

Tratto dal sito del Centro Reiki Milano

Mikao Usai – Il saggio padre del Reiki

Mikao Usui nacque il 15 agosto 1865 nel villaggio di Taniai (attualmente noto come Miyama Cho) nella contea di Yamagata, prefettura di Gifu, in Giappone. Il nome del padre di Usui era Uzaemon e il cognome della madre Kawaii. Dotato di capacità straordinarie le mise a frutto imparando molte arti. Da adulto, per potervi studiare, visitò molti paesi occidentali e anche la Cina. La religione della sua famiglia era il buddhismo Tendai e da bambino studiò proprio in un monastero Tendai.
Si appassionò di arti marziali a partire da 12 anni e ne divenne presto un grande esperto. Praticò una variante del Qi Gong nota come Kiko ma si dice che conoscesse bene anche Morihei Ueshiba, fondatore dell’Aikido, Gichin Funakoshi (fondatore del Karate moderno) e Jigoro Kano (fondatore dello Judo). Fu un abile e rispettato uomo d’affari. Assunto alle dipendenze di un potente uomo politico, Shinpei Goto, ebbe modo di viaggiare in lungo e in largo sia in Giappone che all’estero, diventando molto noto e accrescendo la sua vasta cultura grazie all’esperienza. Usui era un dottore non in senso stretto, ma la vastità della sua cultura lo fece riconoscere come tale a livello onorifico: era un grande esperto di filosofia, psicologia, teologia, aveva buone cognizioni di medicina e di pratiche di guarigione. Di natura assai versatile amava molto leggere e si dilettava di poesia.
Il nome di sua moglie era Sadako Suzuki. Avevano un figlio, Fuji e una figlia, Toshiko. Fuji Usui diresse l’attività famigliare dopo la morte del padre e fu un insegnante dell’Università di Tokyo. Mikao Usui era molto cordiale, semplice e umile, il suo corpo era sano e robusto. Era rinomato per il suo sorriso sulle labbra, ma in caso di difficoltà era anche abile a difendersi. Uomo assai attento, sotto molti punti di vista era un’anima estremamente virtuosa. L’esperienza di un’intera vita dedita all’apprendimento e alla raccolta di informazioni lo aiutarono a scoprire e a comprendere l’arte poi chiamata Reiki.
Per Usui lo scopo principale del Reiki non era solo la guarigione delle malattie, quanto piuttosto il rafforzamento di tutti i talenti naturali disponibili, l’equilibrio dello spirito, la salute del corpo e conseguentemente il raggiungimento dell’autorealizzazione.
Nel 1914 divenne un monaco laico Tendai detto zaike; questo gli permise di vivere a casa propria, in contatto con i suoi famigliari. Un giorno si recò sul monte Kurama per ritirarsi nella meditazione e digiunò per 21 giorni, al termine dei quali percepì in sé la grande energia Reiki. Innanzitutto usò Reiki su se stesso e dopo lo sperimentò sulla sua famiglia. Avendo riscontrato un buon effetto sui più svariati malanni decise di condividerlo anche con altre persone.
Per far conoscere il Reiki e per renderlo accessibile al pubblico, aprì una clinica a Harajuku, Aoyama, Tokyo nel 1922. Condusse molti seminari ed effettuò innumerevoli sedute di Reiki. Nello stesso anno, ad aprile, fondò anche l’Usui Reiki Ryoho Gakkai (Organizzazione del Metodo Reiki di Usui) di cui divenne il primo presidente. Moltissime persone si recarono da lui e facevano la fila anche davanti alla sua abitazione per poter essere curate. Nel settembre del 1923 il devastante terremoto di Kanto sconvolse Tokyo. Migliaia furono i morti, i feriti e gli ammalati. Il dr. Usui, con il cuore colmo di dolore, cominciò a curare in tutta la città le numerose vittime del disastro. Ben presto la sua clinica divenne troppo piccola cosicché, nel febbraio del 1925, si trasferì fuori città, a Nakano, dove edificò una clinica nuova. La sua fama si propagò presto in tutto il Giappone e venne invitato in numerose città. Ricevette per i suoi grandi meriti lonorificenza governativa Kun San To. Durante il suo soggiorno a Fukuyama si ammalò e morì all’età di 61 anni, al terzo ictus, il 9 marzo 1926.

Di: Monica Di Nunzio
tratto da: www.reiki.info/Storia-Reiki

Reiki Energia di Luce e di Amore

Reiki, termine giapponese formato da due parole: Rei (conoscenza suprema, coscienza spirituale) e Ki (energia vitale). Insieme rappresentano Energia vitale spiritualmente guidata. Graficamente, nello stile calligrafico, somiglia ad un capolavoro disegnato da esperti colpi di pennello.
Reiki è compimento consapevole di Energia Universale, una forma di “guarigione” spirituale incanalata dal “Reiker” al servizio dell’essere umano.
Reiki aiuta ad armonizzare il corpo, la mente, lo spirito di chiunque voglia esserne fruitore. Può essere usato per ridurre stress, dolori di testa, di stomaco, di schiena, problemi respiratori, stati d’ansia e molto più…
Un trattamento può durare da pochi minuti a più di un’ora, senza comprimere né stressare il corpo in alcun modo. E’ adatto a tutti e a tutte le età; imparare un autotrattamento, poi, è facile ed efficace! Tutti possono imparare Reiki, un modo di guarigione gentile ed armonico, che non ha alcuna pretesa di sostiture l’efficacia medica né, tantomeno, di denigrarla, ma offre umilmente una illimitata applicazione esente da ogni controindicazione! Reiki è un metodo di effettiva guarigione… L’espansione della cominicazione globale e la crescente consapevolezza che tutti nel mondo possono e debbono cooperare per la sopravvivenza del nostro pianeta, stanno radicalmente cambiando il nostro atteggiamento. La legittima speranza in un futuro concretamente più sicuro, incoraggia l’umanità ad operare positivamente per rendere il nostro pianeta pacificato. Una parte di questo processo è costituita anche dal superamento di atteggiamenti mentali limitanti, sostituendoli con nuove “verità”. E’ il modo più genuino per liberare l’uomo e renderlo in grado di costruire un mondo migliore.
Qualcosa di simile si riscontra nel mondo del Reiki.
Frank Arjava Petter (primo europeo a conseguire il grado di maestro nel 1993) e la sua consorte giapponese Chetna Kobayashi (insegnante tutt’oggi al suo fianco in conferenze e seminari in tutto il mondo) hanno riscoperto importanti informazioni sull’origine e la pratica del Reiki in Giappone.
Grazie a loro, la versione Reiki originariamente pensata per l’occidente viene messa in discussione, nonostante l’opposizione di chi voleva trarre vantaggio dal mantenimento dello status quo.
Reiki non è tradizione orale: il padre fondatore, Dr. Mikao Usui Sensei, ha redatto un manoscritto che ha distribuito a tutti i suoi discepoli.

 Autrice: Monica Di Nunzio