Pranic Healing e Reiki

Terapie complementari per guaritori moderni

guaritori

Reiki è una eccellente modalità di guarigione utilizzata da molti, e oggiAggiungi un appuntamento per oggi si contano migliaia di Reiki Master nel mondo intero.
Pranic Healing anche sta diventando una disciplina conosciuta, insegnata da Pranic Healer certificati in più di 81 nazioni.
Secondo i Reiki Master che hanno frequentato le classi di Pranic Healing, come pure secondo la mia personale osservazione in qualità di insegnante e operatrice, ecco alcune fra le maggiori differenze fra Pranic e Reiki:

  1. Pranic Healing è una tecnica terapeutica priva di contatto. Nel Reiki gli operatori toccano il corpo nella maggior parte dei casi oppure possono mantenere distacco, dipende dal tipo di trattamento;
  2. Nel Pranic si insegna a scannerizzare e a percepire l’aura, con lo scopo di trattare quelle parti dove si avverte una stagnazione o alterazione energetica da riequilibrare; nel Reiki è solo l’operatore con la sua sensibilità psichica che effettua il sondaggio energetico;
  3. Il Pranic Healing impiega tecniche di pulizia manuale denominate sweeping per rimuovere blocchi o energie stagnanti inviando così energia fresca ai pazienti (nel Reiki non è contemplata tale operazione). Proprio tale pulizia è ritenuta un passaggio fondamentale per arrivare poi alla guarigione completa. Energie sbilanciate come pure emozioni negative sono dunque le prime a dover essere rimosse prima di energizzare il corpo: si possono manifestare fisicamente, a volte anche drammaticamente, con febbre, perdita di equilibrio, vomito o altri svariati sintomi di espulsione. Queste sgradevoli manifestazioni sono la riprova della detossicazione, che potrà essere evitata attraverso tecniche di pulizia mirate e attente. In ogni caso, già la stessa pulizia da sola permette al corpo di accelerare il processo di autoguarigione, e l’energia fresca e sana inserita penetrerà più in profondità e sarà utilizzata con maggiore efficacia.
  4. Il Pranic Healing utilizza un manuale vero e proprio che serve da guida agli operatori, una sorta di manuale di istruzioni. Secondo le migliaia di testimonianze raccolte dal Grand-Master Choa Kok Sui, ogni tipo di malattia si identifica e si riconduce agli undici chakras del corpo e ai suoi meridiani in modo differenziato. Reiki utilizza invece essenzialmente una sola tecnica energetica che permette l’inserimento del flusso di guarigione che poi andrà ad essere utilizzato nei punti critici da trattare. Al contrario, il Pranic usa specifiche routine sia nella pulizia che nella energizzazione: ogni malattia o squilibrio viene trattato in modo diverso. Sotto questo profilo, il Pranic Healing è più specifico e mirato del Reiki, oltre che veloce e dettagliato.
  5. Il Pranic Healing insegna a prendere ed attingere energia direttamente dal sole, dall’aria, dalla terra o da altre fonti spirituali, per poi proiettare questo prana nel campo aurico e nei chakras del paziente. Il Reiki si affida solo alla canalizzazione dell’energia universale senza alcuna specifica denominazione.
  6. Nel Reiki gli operatori devono essere iniziati da un Reiki Master che offre loro i Simboli per poter accedere all’energia guaritrice, una sorta di password segreta. Il Pranic Healing adopera invece semplici tecniche di respirazione ed esercizi di visualizzazione che permettono a tutti di essere in grado di apportare guarigione con istruzioni minime.
  7. Il Pranic Healing include una pratica chiamata igiene energetica raramente presente in altre discipline che trattano guarigioni, incluso il Reiki. Si tratta di una serie di modalità precise riguardanti la respirazione, la dieta alimentare, la meditazione e le abitudini di vita in genere, affinché l’operatore possa offrire una personale riserva energetica ottimale e pura. Ogni Reiki Master concorda pienamente con tale concetto, specialmente per non contaminarsi con le energie dissonanti e squilibrate con cui vengono in contatto: tale pulizia previene la possibilità di indebolimento da contatto. Questa modalità è sicuramente utile anche per tutti gli operatori che utilizzano energie in qualsiasi disciplina olistica, dal momento che si può imbattere in transfer di malattie di ogni genere.
  8. Il Pranic Healing impiega l’uso dei colori energetici che influenzano la possibilità di autoguarigione nei pazienti. Di fatto, molti Master Reiki titolati anche nel Pranic Healing (me inclusa), spesso affermano che se c’è bisogno di un trattamento urgente possono adoperare anche le tecniche di colore proprie del Pranic Healing; al contrario, se possono invece offrire una sessione più rilassante adoperano il trattamento Reiki.
  9. Il Pranic Healing immunizza meglio ed in modo più mirato possibile contaminazioni causate da ignari pazienti in sofferenza, e questo punto è senz’altro lodevole e assolutamente indispensabile affinché gli operatori non rischino alcun calo energetico.

L’utilizzo combinato fra le due discipline offre un’eccellente modalità di guarigione; in ogni caso, qualunque sia la tecnica guaritrice adoperata (vedi anche Sciamanesimo, Theta Healing, Riflessologia, Native American Tecniques, Chi Kung, Chiropratica, Omeopatia, preghiera cristiana, medicina ortodossa e tutte le altre), il Pranic Healing le può senz’altro completare e migliorare.
Noi operatori non dimentichiamo mai un concetto che tutti ci accomuna: siamo qui per sostenere ed aiutare la salute e la felicità di tutti noi. Dopotutto, tutte le guarigioni provengono da Una sola fonte, espressa in una miriade di modalità.

L’Oriente possiede un’infinità di chiavi segrete, ma una sola è sufficiente per aprire migliaia di porte.
                                                                                                                              (Osho)

Autrice: Monica Di Nunzio
Reiki Master,Teacher&Healer