I tre pilastri del Reiki

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Il dott. Mikao Usui ha insegnato, oltre ai cinque principi Reiki, il suo sistema, che poggia su tre pilastri fondamentali: Gassho, Reiji-Ho e Chiryo.

Gassho letteralmente significa a mani giunte: la meditazione che si praticava con questo nome precedeva ogni lezione e/o trattamento. In India Gassho si dice Namaste che significa Saluto il divino che è in te: entrambi possono essere considerati strettamente correlati.

E’ una pratica semplice e molto potente: seduti con gli occhi chiusi e le mani giunte davanti al petto, si dirige l’attenzione nel punto in cui si incontrano le dita medie; la mente deve acquietarsi e il corpo rilassarsi profondamente. La posizione comoda, schiena in allineamento con la testa, seduti o poggiati sul cuscino, o anche sdraiati se si desidera.

Reiji-Ho significa indicazione, riferimento alla forza Reiki: si compone di tre brevi rituali da eseguire prima di ogni trattamento.

Si uniscono le mani nella posizione Gassho e si chiudono gli occhi; si invoca la forza Reiki per connettersi al suo flusso. A questo punto si prega per la guarigione della persona ad ogni livello. La forza Reiki si attiverà e si porteranno le mani giunte davanti al terzo occhio pregando Reiki di guidare sapientemente le mani dove serve energia. Si può praticare efficacemente Reiji solo se l’ego viene provvisoriamente abbandonato, senza pensare al risultato possibile: L’atteggiamento spirituale del Reiki è: sia fatta la tua volontà. Non siamo noi a provocare la guarigione, essa avviene attraverso di noi. Ogni piccolo accorgimento può essere davvero utile: lavarsi le mani, sciacquarsi la bocca, prepararsi in meditazione Gassho lasciando da parte preoccupazioni, pensieri ed emozioni.

Chiryo si può tradurre come terapia cioè il trattamento stesso: ai tempi del dott. Usui, il malato giaceva sul terreno, su un futon cioè un materasso di cotone, oppure su un tatami, una stuoia di giunchi. L’operatore sedeva sulle ginocchia vicino al paziente, ponendo la mano dominante sopra il chakra della sommità del capo aspettando l’impulso energetico prima di iniziare il trattamento. Durante l’intero trattamento si lascia scorrere liberamente le mani, toccando quelle parti del corpo da trattare fino a che l’impulso lo detta. Non ci si deve preoccupare dello scopo della terapia che stiamo offrendo o degli esiti che porterà, si sta donando Energia e basta. Ci si abbandona alla profonda sensazione del non-esserci: si diventa dunque meri canali di connessione. Questa è l’essenza del Reiki.

Reiki non indebolisce chi lo pratica: chi è regolarmente iniziato al Reiki si carica insieme alla persona dell’energia del cosmo. Si deve rispettare la giusta modalità di respirazione e attivarsi secondo il corretto criterio trasmesso ed insegnato da un Maestro esperto: se i canoni sono rispettati la sottrazione di energia è assolutamente impossibile. Contatto e guarigione sono due aspetti di una sola cosa: ogni persona porta la mano alla testa quando la urta, sul braccio quando è indolenzito o sulla pancia quando si ha mal di stomaco; l’istinto naturale ci guida indiscutibilmente, e anche gli animali si avvicinano per farsi accarezzare quando emaniamo armonia e Amore. L’imposizione delle mani è una delle cose più naturali del mondo, così come salutarsi con baci, abbracci e strette di mano. E’ nella cultura popolare non offrire piena fiducia a coloro i quali evitano oppure sfuggono al contatto fisico: di certo trasmettono una freddezza animistica che un cuore attento coglie immediatamente.

Le donne (ancora una volta) sembrano statisticamente più avanti nell’arte del contatto, grazie anche ad un istinto materno e comunque più istintivamente dotate di quell’Amore donativo privo di carattere sessuale, che può manifestarsi con naturalissime deviazioni di incanalamento energetico. In ogni caso, il contatto porta gioia e benessere sia a chi lo offre sia a chi lo riceve.

E’ semplicemente meraviglioso avere la possibilità di imparare questa arte di guarigione naturale che Reiki rappresenta.

Chiryo (trattamento) si basa su Reiji (percezione dell’Energia Reiki) e Gassho (attitudine meditativa). Solo quando non siamo condizionati dai pensieri e dalle emozioni diventiamo strumenti dell’energia vitale universale.

                                                                                                                 (Frank A. Petter)

Autrice: Monica Di Nunzio
Reiki Master,Teacher&Healer

I Fondamenti Scientifici del REIKI (The Science Behind Reiki)

articolo reikiTutti gli onesti Operatori Reiki possono testimoniare i risultati straordinari che riscontrano dopo i trattamenti offerti. Ma è difficile “spiegare” esattamente come siano stati ottenuti tali risultati. Si possono condividere alcuni principi fondamentali della “terapia” Reiki, inserendoli nella prospettiva della medicina energetica. L’ Energia Reiki si traduce in Effetto Fisico, non Effetto Placebo. Quando un paziente o il medico stesso crede fortemente che un trattamento gioverà, proprio quella convinzione può creare un favorevole cambiamento fisico: questo fenomeno – effetto placebo – non deve essere confuso con il successo ottenuto tramite trattamenti Reiki. Dopo innumerevoli comprovati casi di guarigioni – anche di malattie ritenute irrisolvibili – grazie all’imposizione delle mani, molti ricercatori (perlopiù statunitensi) hanno voluto riproporre in laboratorio esperimenti finalizzati all’osservazione sistematica e “scientificamente” accettabile: Krinsley D. Bengston, per esempio, ha constatato nei suoi esperimenti attenti e differenziati un 87,9% di pieno successo dopo trattamenti Reiki offerti. Lo stesso Bengston affermerà : I risultati del mio accurato lavoro sono entusiasmanti: i trattamenti Reiki non hanno nulla a che fare con l’effetto placebo, si riscontra piuttosto un responso diretto e rimarchevole utilizzando l’energia sprigionata attraverso le mani dell’operatore (…).

(Krinsley D. Bengston – The Effect of the Laying On of Hands , Journal of Science Exploration, 2000)

Reiki produce onde elettriche e magnetiche che possono essere misurate: certificazioni, elaborati, testi specifici ne testimoniano gli effetti indiscutibili.

Dr. James L. Oschman, uno fra i più autorevoli scienziati di medicina energetica dichiara: “..noi stessi siamo energia elettrica e magnetica..possiamo misurarlo, e saperne di più sulla nostra condizione (…)”. Gli effetti dei campi magnetici appartengono all’intero sistema vivente, e possono essere evidenziati da strumentazioni magnetonometre e lo SQUID (superconducting quantum interference device).

(James L.Oschmann – Energy Medicine: The Scientific Basis / Energy Medicine in Therapeutics and Human Performance)

La misurazione di campi biomagnetici è stata argomento emergente parallelamente all’avvento della fisica quantistica. In occidente prevale un orientamento “tecnologico” sia per diagnosi che per trattamenti: risonanze magnetiche, pacemaker, defibrillatori, laser e altro. Elettrocardiogramma ed encefalogramma sono utilizzati da quasi un secolo, dunque l’approdo a risposte biomagnetiche ci appartengono ormai da molto tempo. Negli anni ’70 ogni ricerca a tale proposito ha condotto ad una affermazione inconfutabile: si possono stimolare processi di crescita e di risanamento. Nelle fratture ossee, ad esempio, la terapia elettromagnetica registra pieno successo: il range di frequenza necessario è di 7 Hz. Gli impulsi magnetici registrati dalle mani degli operatori Reiki sono parimenti comprovati, livelli elettromagnetici di bassa frequenza: 2 cicli al secondo (Hz) per rigenerazione nervina, 7 Hz per la ricrescita ossea, 10 Hz per rigenerazione dei legamenti e 15 Hz per formazione capillare. Gli operatori Reiki descrivono tali impulsi “una canalizzazione” di Energia Universale: certamente questi terapisti sono conduttori di  ‘frequenze universali’ che utilizzano per guarire e armonizzare.

(Tamisha Sabrina – The Science Behind Reiki: What Happens in a Treatment – The UK Reiki Federation)

Il Dr. James Oschmann offre una definizione scientifica basilare: “ L’energia guaritrice, se prodotta da una strumentazione medica oppure da un operatore che utilizza le proprie mani, è Energia di una particolare frequenza che stimola le parti interessate e apporta guarigione”.

Autrice: Monica Di Nunzio
Reiki Master,Teacher&Healer