I denti nei sogni

Nella bocca, la dentatura sembra formare una corona di perle: i denti, tutti in riga, stretti l’uno accanto all’altro, dietro le labbra, somigliano a guardiani della soglia di un tempio. La bocca, in effetti, rappresenta un atrio cavernoso che introduce nel corpo, e le labbra, le sue porte d’accesso. I denti di fronte alla lingua (gli incisivi) rappresentano uno scudo posto a guardia davanti all’entrata e i miti confermano questa immagine. Due racconti della mitologia greca affidano ai denti il ruolo di semi, nati dai denti di un drago, dai quali germina un’armata di guerrieri che dovrà essere vinta dall’eroe del racconto: parliamo dei miti di Giasone e di Cadmo.Giasone, figlio del re Esone, è mandato da suo zio Pelia, usurpatore al trono, alla ricerca del Vello d’Oro, un’impresa difficilissima da superare. Il vello d’oro era la pelliccia di un ariete di proprietà del loro popolo, ma da tempo era stato portato altrove, nella lontanissima Colchide. Giasone mette in piedi una nave straordinaria e la chiama Argo, poi raduna i migliori eroi e semidei dell’epoca, e insieme partono per la missione impossibile. Tra i cinquanta prodi imbarcati, sono presenti Eracle, Ila, Orfeo, la vergine Atalanta, Peleo, Laerte, e i divini dioscuri Castore e Polluce. Mi scuso per gli altri non menzionati, ma dato il loro numero eccessivo non mi è possibile nominarli tutti. Questi ardimentosi eroi saranno ricordati nella storia come “gli Argonauti”.Dopo numerose avventure, arrivano nella Colchide, governata dal re Eeta che non ha nessuna intenzione di cedere il vello a Giasone. Eeta ha una figlia, Medea, che è anche una potente maga; Medea si innamora perdutamente di Giasone e decide di aiutarlo nell’impresa avvalendosi della sua magia, in cambio Giasone le giura amore eterno promettendole di sposarla, una volta tornati in patria.Il vello era situato all’interno di un giardino, su un albero di quercia, ed era custodito da un drago sacro ad Ares (dio della guerra). Grazie agli incantesimi di Medea che addormentò il drago, Giasone lo uccide e dissemina i suoi denti in un campo precedentemente arato per l’occasione. Da questi denti nascono dei guerrieri armati fino ai “denti” e talmente feroci ed aggressivi che iniziano a combattersi tra loro fino a distruggersi. Giasone riesce a rubare il Vello d’Oro grazie all’aiuto di Medea, che manipola le forze in gioco in base ai poteri infernali. Il resto della storia non fa parte dell’argomento di nostro interesse, pertanto, riprenderemo il mito in un altro momento.Anche nel secondo caso Cadmo, fondatore della città di Tebe, deve affrontare un drago:
Venne in questa terra Cadmo di Tiro, per il quale la vitella dalle quattro zampe si lasciò spontaneamente al suolo avverando così l’oracolo destinato a compiersi la dove il decreto divino proclamava che Cadmo doveva stabilirsi nelle piane ricche di grano che dovevano essere la sua patria, e dove l’acqua del bel fiume si sparge per le terre di Dirce (…). C’era il micidiale serpente di Ares, tremendo guardiano, che custodiva i fiumi ondosi e le correnti con occhi instancabili. Cadmo, venuto per prendere acqua lustrale, lo uccise con un masso, colpendo la testa micidiale della fiera omicida con la piena possa del suo braccio, e grazie ai consigli della dea priva di madre (Atena) sparse i suoi denti al suolo, nella terra dai semi profondi; allora la terra mandò su una visione di uomini armati di tutto punto che torreggiavano fino agli estremi confini della regione. L’omicidio dal cuore di ferro li riunì nuovamente alla terra che li aveva generati (…) (638-673) Euripide.
Chi è il drago? Questo mostro è, per eccellenza, il guardiano del tesoro. Il suo corpo ha mille anelli di bronzo, ali fantastiche e la testa ha lo splendore dorato del metallo. La sua gola è armata da una triplice fila di denti, la lingua dardeggia tre aculei affilati e vibranti e gli occhi sono avvolti nel fuoco. Animale favoloso, esso custodisce al tempo stesso la terra, il cielo e gli inferi. Cadmo è vittorioso sul mostro, lo inchioda ad una quercia, albero verde e simbolo di fecondità, “strappa i denti al drago” consigliato da Pallade Atena, dea guerriera uscita dal cranio di Zeus con un casco d’oro in testa, e semina i denti nella terra perché siano la semente di un nuovo popolo illustre. È da questi semi che sorgono migliaia d’uomini armati, in mezzo ai quali, per ordine della dea, Cadmo getta una pietra. Credendosi attaccati gli uni dagli altri, i guerrieri si uccidono tra loro. Solo cinque escono indenni dalla carneficina che diventano con Cadmo, pietra angolare di Tebe.
Quando il simbolismo onirico ci rimanda immagini di denti che cadono o di denti cariati, bisogna sempre interrogarsi su quali paure costruiamo le nostre strutture più profonde; quando a livello psichico non controlliamo le paure e le preoccupazioni, i nostri scudi, si indeboliscono. I denti, in quanto strutture, hanno radici parentali profonde, pertanto, è importante che i nostri figli li ereditino in buona salute, cioè bianchi e splendenti: “Senza macchia e senza peccato”.
C’è un detto popolare che dice: “Denti, morte dei parenti”. Questa è un’espressione prettamente metaforica che evidenzia, in chi sogna, l’attaccamento eccessivo ai propri cari e sta a significare che, sia la lontananza che il distacco (può trattarsi di un lungo viaggio o anche di un trasferimento), si vivono come un abbandono oppure un lutto. Comunque, quest’idea, molto diffusa, ha origini antiche, infatti, Artemidoro di Daldi, scrittore e fisico greco vissuto nel II secolo a.C., attribuiva al simbolo della caduta dei denti una correlazione con la morte di un congiunto. Ai denti stessi attribuiva i gradi di parentela corrisposti: gli incisivi indicano i genitori, i canini e denti limitrofi fanno riferimento ai fratelli, i premolari e i molari a persone avanti con l’età.
Quando si sogna i denti che cadono, che sono strappati, che traballano, che sanguinano, o che fanno bella mostra di sé, desta sempre molta curiosità ma anche preoccupazione per chi li sogna. I denti hanno significati ambivalenti, infatti, grazie ai denti, possiamo masticare, mordere e triturare il cibo. Durante violenti litigi, gli animali, mostrano i denti per manifestare la loro aggressività ed impressionare in questo modo l’avversario. Anche l’essere umano si comporta, in certi casi, nello stesso modo per un involontario retaggio dell’istinto animale. Sono legati all’energia di Ares (Marte dio della guerra) pertanto, alla forza, all’aggressività, alla difesa, ma pure alla salute ed alla bellezza, alla giovinezza, al sex appeal (ricordiamoci che Ares era l’amate di Afrodite). Una bella bocca con denti perfetti disposta in un sorriso, è il primo segnale inviato in una relazione in cui ci sia interesse a farsi accettare e rendersi gradevoli.

Sognare di perdere i denti, è indice di carenza di energie psichiche, fisiche e sessuali, invece, sognare denti in crescita, può indicare nuovi impulsi, forza interiore, aggressività espressa. Quando invece si vedono spuntare nuovi denti, è indice di nuove forze che stanno già dando frutti interessanti.

Sognare di avere gli incisivi cariati.

Marina scrive:

Sono separata e mamma di un’adolescente che mi fa fatica a gestire. Negli ultimi tempi, mia figlia, simula malattie immaginarie per non andare a scuola. Sentendomi impotente, minaccio l’intervento del padre (con il quale mantengo un ottimo rapporto), stratagemma che finora ha funzionato perché di lui ha una certa soggezione. Un paio di notti fa, ho sognato di avere gli incisivi cariati. Mi sono preoccupata perché so che sognare i denti non è di buon auspicio. Dico bene?

Risposta:

Si tratta di un cambiamento di vita molto importante. Avere una figlia adolescente (età contraddittoria e contestatrice) ci ricorda che il nostro dominio sui figli non è più quello di una volta, quando la mamma aveva sempre ragione. Si ha l’impressione, pertanto, di perdere forza ed energia; nemmeno l’intervento del padre (il suo ex partner) può aiutarla a recuperare la fiducia in se stessa. Mostri i denti, si faccia coraggio, vivere il passaggio adolescenziale dei figli per i genitori è come un passaggio tra le “forche caudine”. Ricordiamoci quando anche noi eravamo nello stesso modo.
La smorfia associa i denti cariati al numero 30 e 35.

Sognare di perdere i denti davanti.

Sergio scrive:

Ho sognato di trovarmi in un ristorante con mia moglie e festeggiavamo il miei 60 anni, quando, nel masticare una fetta di torta, mi sono accorto che, mischiato nel bolo c’era un dente incisivo finito sotto i miei stessi denti. Ho i giorni contati forse?

Risposta:

Per carità, si rassicuri! Sia Freud che Jung, davano un significato di natura sessuale ai denti che cadono nei sogni. Il dente incisivo, è un dente molto importante sia per la posizione che occupa a livello estetico, sia per l’uso che se ne fa a livello pratico. In un certo senso, forse, il numero 60 le fa paura, ma questo non significa invecchiare e perdere potenza sessuale. Recuperi il suo smalto! Può continuare comunque a godere delle dolcezze della vita (mangiare una fetta di torta) senza sentirsi schiacciato dalle sue stesse paure (il dente masticato).
Secondo la smorfia, la perdita dei denti ha come numero corrispondente il 13.

autrice: Manuela Mariani

Il serpente

Secondo l’induismo, la kundalini è un concentrato di energie primordiali divine. Questa energia all’origine della creazione, è simboleggiata con sembianze di un serpente. Quando il serpente di fuoco della kundalini (energia sessuale creatrice) si risveglia, si arrampica e si avvolge lungo l’albero vertebrale aprendo al suo passaggio i centri di forza o chakra, illuminando la coscienza e favorendo perciò una piena partecipazione dell’uomo alla vita cosmica e all’atto sessuale.
Nella narrazione biblica della Genesi, il serpente è il personaggio centrale della scena che causò la cacciata di Adamo ed Eva dal Giardino dell’Eden dando inizio al peccato originale (ma si trattò veramente della mela che Eva mangiò ed offrì in seguito ad Adamo il “frutto proibito” che dette inizio al pellegrinare dell’Umanità sulla Terra?). Comunque sia, sembra che ancora prima della Bibbia si attribuisse al serpente il ruolo di malefico seduttore. Infatti, nell’antica Babilonia, il serpente era già considerato un’incarnazione del male e delle forze oscure vitali che potevano essere tanto creatrici quanto distruttrici.
L’Enuma Elish, il grande poema babilonese della creazione del mondo, ci narra la storia di Tiamat, la Madre che generò il mondo e gli dei, simbolo delle acque primordiali da cui è nata tutta la vita. Tiamat, era rappresentata da un grande serpente ed incarnava nello stesso tempo le forze della creazione e della distruzione generando sia esseri divini che mostri.
Il dio egizio Thoth l’Atlantideo che gli antichi greci chiamarono Ermete Trismegisto (il tre volte saggio), padre dell’alchimia, della medicina e della scrittura, usava la simbologia dei due serpenti intrecciati intorno a una spada che prende il nome di Caduceo per rappresentare la guarigione. La fusione di queste due energie maschile e femminile rappresentate dai due serpenti, produceva l’energia unica quindi, divina. Ancora oggi, il Caduceo è il simbolo della medicina e della farmacologia che rappresenta appunto la guarigione.
Inoltre, il Caduceo veniva rappresentato anche sui monumenti egiziani: astronomicamente la testa e la coda dei due serpenti rappresentavano i punti dell’eclittica in cui il Sole e la Luna si incontrano quasi in un abbraccio definendo i solstizi d’estate e d’inverno. Anticamente (e credo ancora oggi), dal veleno dei serpenti si producevano medicine molto potenti. Per questo motivo il serpente assume il significato della “trasmutazione”, “trasformazione” e anche “guarigione”, perché permette di trasmutare tutti i veleni siano essi mentali, fisici, spirituali o emotivi.
origine di una rivelazione, di una crisi o di una presa di coscienza, di un risveglio o di una liberazione delle pulsioni istintive e sessuali.

Sognare di avere un serpente vicino che cerca di mordermi

Ernesto scrive:
occhio, ho visto un grosso serpente che con aria minacciosa si ergeva con tutta la sua potenza verso la mia direzione cercando di mordermi. Preso dal panico, lancio contro di lui il bastone dandomela a gambe. Cosa potrebbe significare?

Risposta:
Il bastone che lei usa per difendersi dai pericoli dei serpenti, oltre a simboleggiare uno strumento fallico, simboleggia anche il bisogno di certezze a lei necessarie nell’affrontare la vita. Nel sogno che lei descrive, il suo percorso è quello di una persona prudente, che conosce l’esistenza di certi pericoli ma fa in modo di non incontrarli. Purtroppo, quando si trova faccia a faccia con il suo “mostro”, si libera immediatamente del suo bastone lanciandolo verso di esso fuggendo via sentendosi minacciato. Forse lei nel suo rapporto ha bisogno di un cambiamento e non ha il coraggio di confessarlo a se stesso?
Secondo la Smorfia, il numero 31 è associato al serpente che morde e preannuncia ricchezza. (Secondo la Smorfia però……).

Sognare di calpestare un serpente 

Laura scrive:
Circa un mese e mezzo fa, mi trovavo in Thailandia in viaggio di nozze. Durante la notte, ho avuto il seguente sogno:
Camminavo nelle strade di un villaggio che apparentemente mi sembrava consono al luogo in cui mi trovavo. Improvvisamente mi accorgo che stavo mettendo i piedi su un serpente assopito proprio al centro della strada. Mi ritraggo inorridita e mi sveglio con un senso di paura ma ribrezzo insieme.

Risposta:
In alcune iconografie della religione cattolica, viene raffigurata la Madonna mentre calpesta un serpente. Fare un simile sogno in un momento particolare di cambiamento nella sua vita, (lei scrive che si trovava in viaggio di nozze), secondo me è significativo. Dovrebbe cambiare il concetto che lei ha del sesso e coniugarlo in modo da renderlo accettabile a lei stessa anche in chiave religiosa senza doversene sentire spaventata o addirittura sporca. L’incontro frontale che lei ha con il serpente “assopito”, è un diretto messaggio che il suo inconscio le trasmette per risvegliare certe energie in lei “assopite”.
Secondo la Smorfia, i numeri 69, 89, 90 sono associati al serpente che induce alla prigionia anche in senso morale ed emozionale.

autrice: Manuela Mariani