LA LEGGENDA DELL’AGLIO LO SCACCIA VAMPIRI

Tantissimi anni fa, quando gli Dei comandavano sulla terra, viveva alle falde del monte Olimpo un pastore di nome Allio.
Allio era un ragazzo bello, simpatico e molto socievole ma, con un difetto: aveva la lingua lunga…
Poiché la sua parlantina era divertente, erano tante le persone che si fermavano a scambiare quattro chiacchiere con lui, Dei compresi. Ambizioso e anche un po’ spregiudicato certe volte si lasciava andare al pettegolezzo, così… tanto per vivacizzare gli animi della gente e mettere zizzania, specialmente se questi erano personaggi importanti come gli Dei:
“Sai, ieri ho incontrato Pallade Atena, (diceva ad Afrodite) e mi ha confidato che l’altra sera indossavi la tua cintura per nascondere quei tre chiletti che ultimamente hai messo su…”
E all’altra invece riferiva: “Sai che cosa va dicendo Afrodite di te? Che metti sempre l’elmo per nascondere un’alopecia che non riesci a curare…”
Ares poi, con quel carattere da guerrafondaio che aveva, permaloso e nevrotico com’era si prestava proprio bene ai suoi scopi perciò, non esitava a calunniare Ermes riferendo che gli aveva “sentito dire” che una di queste notti gli avrebbe fatto una “visitina” per portargli via altre pecore…
Hera poi, gelosa com’era di Zeus… si offriva proprio ad essere pane per i suoi denti.
Perciò gli Dei ogni volta litigavano ferocemente tra loro, e si sa che quando i potenti sono nervosi ad andarci di mezzo sono sempre i semplici umani, prestando il fianco a Efesto che con la scusa, collaudava direttamente su di loro i fulmini forgiati nella sua fucina.
Apollo si scatenava a guidare come un pazzo incosciente il carro del Sole provocando temperature altissime sulla terra; Poseidone non controllava più i maremoti; Eolo soffiava bufere a più non posso e Eros nel tiro all’arco non ne azzeccava più una.

Gli umani, esasperati, un giorno indissero una grande manifestazione e con cartelloni sovversivi innalzati scesero in piazza a contestare la condizione in cui erano costretti a vivere:
“Siamo stufi di subire! Allio alla forca! Ora basta! Zeus pensaci tu!”
Si riunì un tribunale solenne, composto dal un vertice divino e da un sindacato di umani. E anche se i primi non risultarono totalmente innocenti, perché in fondo erano stati proprio loro che avevano istigato il pastore a riportare le malignità dette, fu alla fine, Allio ad andarci per le piste.
Difatti Zeus, con voce tonante emise la terribile sentenza:
“Tu che ci tenevi tanto a metterti in mostra, sarai costretto invece, a vivere lontano dagli occhi di tutti. E chi vorrà avere a che fare con te, lo dovrà fare di nascosto e solo sotto la propria responsabilità.”
Così Allio fu tramutato in aglio, bulbo che vive nascosto sottoterra; e chi lo mangia non può certo nasconderlo a nessuno, perché l’alito forte che emana è cattivo come le parole che uscivano ad Allio dalla bocca quando si divertiva a spettegolare.

Presso la Valle del Nilo invece, l’aglio era associato al dio Sokar, dalle sembianze di uomo mummificato con la testa di falco ad ali spiegate.
Protettore della necropoli di Menfi e marito di Sokaret “la Signora della Vita”, fu identificato con Ptah (il demiurgo, colui che pone in essere la volontà creatrice divina) ed anche con Osiride. Il suo appellativo era infatti quello di “Rastau” ovvero il guardiano dell’imboccatura del regno sotterraneo di Osiride.
In effetti già in antichità erano attribuite ai piccoli bulbi bianchi delle doti terapeutiche (gli antichi Egizi ne mangiavano uno spicchio al giorno), un fatto confermato di recente anche dagli studi medici e scientifici.
Presso i Greci e i Romani invece, all’aglio erano attribuite le qualità di guarigione di Ecate, la dea della Magia e del Mistero e a quelle di Marte, Dio della Forza, dell’Azione e della Giovinezza.

Aristotele ne celebra le virtù corroboranti, tali da garantire ai poveri la forza e l’energia necessarie al loro sostentamento. La Scuola Salernitana lo consiglia come antidoto per i veleni e, secondo alcuni “…caccia fuori dal corpo i vermi larghi, provoca l’urina, e giova ai morsi delle vipere”.
Nella Medicina Popolare Siciliana, veniva usato per combattere la paura e la febbre che ne fosse derivata. Se ne sottolinea le virtù antisclerotiche, fluidificanti del sangue, dissolventi dell’acido urico, diuretiche, antigottose, antiartritiche, antisettiche intestinali e toniche. Lo si considera il più potente ipotensore naturale e se ne ribadisce le virtù vasodilatatrici delle arterie, dei capillari e cardiotoniche specialmente in caso di affaticamento cardiaco, tachicardia, spasmi vascolari, disturbi circolatori, ipercoagubilità sanguigna.
Inoltre l’aglio è considerato “L’Erba degli Equinozi” e se ne raccomanda l’utilizzo all’inizio della Primavera e dell’Autunno per una durata di 21 giorni, con finalità depurative e di riequilibrio generale.

Etimologia: dal Celtico “Al” – caustico, caldo, bruciante
In Sanscrito: “Buthagna” – uccisore di mostri

E a proposito di mostri, perché mai l’aglio dovrebbe tenere i vampiri alla larga dal nostro collo? La risposta è nelle sue proprietà antiparassitarie naturali (reali e dimostrate come si è già letto) che – per chi ci crede – diventerebbero utili anche nella notte di Halloween.
Del resto quale rimedio migliore per tenere lontani questi “parassiti” che rubano la linfa (il sangue) agli uomini per sopravvivere? La soluzione secondo la tradizione è appunto l’aglio, antibatterico naturale e a buon mercato per tutti!
Nell’antichità si metteva l’aglio nelle case come protezione dal malocchio e per allontanare gli spiriti maligni.
Ed è testimoniato anche, il tradizionale ricorso all’aglio in caso di parassiti (veri) intestinali. Questi infatti potevano portare agli ammalati sonni burrascosi e ricchi di incubi. Il rimedio? Una collana d’aglio secco da appendere in prossimità del letto e così gli aromi dell’aglio (con doti antibatteriche e vermifughe) riuscivano ad allontanare ogni cattiva visita notturna.
Provare per credere!!!

Sognare l’Aglio:

Marisa scrive:
questa notte ho sognato che avevo addosso l’odore dell’aglio e tutti mi evitavano.
Risposta:
questo sogno evidenzia la paura di avere una cattiva reputazione. E’ così?

Nunzio scrive:
questa notte ho sognato di mangiare tanto aglio.
Risposta:
mangiare l’aglio può significare di avere la necessità di purificarsi. Controlla la tua alimentazione.

Autrice: Manuela Mariani

Sognare un’oca

Nell’antico Egitto, Amon, dio tutelare di Tebe, associato a Ra, il dio del sole e di tutti gli dei nel panteon divino egiziano, aveva due animali sacri: l’ariete e l’oca. Così, se il Faraone fu identificato con Amon-Ra, e dunque  con il Sole, la sua anima fu rappresentata sotto forma di un’oca, perché l’oca è il sole uscito dall’uovo primordiale.  L’oca era pertanto una specie di angelo, ossia di messaggero tra il cielo e la terra, tra gli dei e gli uomini.
Un’altra associazione invece, è fatta con il Gran Visir, la cui alta carica occupava ufficialmente il primo rango nella gerarchia del governo egiziano subito dopo il Faraone. Il Gran Visir era anche soprannominato “porta-ventaglio del re” oppure “porta-stendardo di sua maestà o signore dei Granai del Basso e dell’Alto Egitto”, insomma, l’equivalente del ministro delle Finanze esercitando un’influenza preponderante sul potere, solo per il fatto che era preposto al controllo, alla qualificazione, all’amministrazione e allo sfruttamento di tutte le risorse vitali dell’Egitto e di tutte le sue ricchezze.
Il Gran Visir dunque, simbolicamente, rappresenta il messaggero del re, dio vivente in terra o uomo elevato tra gli uomini al quale si attribuiva un potere divino. Il Gran Visir, pertanto, essendo un personaggio di primo piano, esprimeva sentimenti puri e senza macchia, di dedizione e fedeltà. Perciò, per scrivere il suo nome, si utilizzava l’ideogramma dell’oca, seguito da quello del pane quotidiano e del visir stesso.
Nell’Impero romano, l’oca era una rappresentazione di Giunone, sorella e sposa di Giove, coppia equivalente agli dei greci Era e Zeus. A Roma esisteva una dea oracolare, Iuno Moneta, che i Romani consultavano spesso per consigli, predizioni e avvertimenti. La dea aveva, come animale tutelare l’oca e i Romani, per ingraziarsi la dea, allevavano le oche all’interno del suo tempio.
Secondo quanto ci tramanda Plinio il vecchio nel paragrafo XXVI del libro X della opera Naturalis Historia, fu proprio lo schiamazzo delle oche sacre a Giunone che, nel recinto del tempio di Giove, allertarono le sentinelle romane dell’attacco delle truppe galliche di Brenno nel 388 a.C. Fu questo l’evento che passò alla legenda col nome di “Oche del Campidoglio”.
L’oca pertanto, a livello simbolico, rappresenta un animale dotato di grandi poteri profetici che sa vedere anche gli accadimenti invisibili che si stanno manifestando in casa. Una superstizione dice che quando un’oca si mette a starnazzare senza una ragione e a correre intorno alla casa, preannuncia un pericolo mortale. Sempre nell’antichità, l’oca era considerata in rapporto alla morte e, proprio per questo, si usava mangiare la sua carne per il giorno del Grande psicagogo del mondo cristiano, cioè colui che accompagna le anime nel mondo dell’Aldilà, l’Arcangelo Michele, che si festeggia il 29 settembre. Inoltre, chi osserva questa tradizione, non avrà mai difficoltà economiche perché, l’oca, in rapporto con le forze dell’alto ma anche del basso, è in rapporto con il denaro e si sa che i tesori più preziosi sono custoditi sotto terra.
L’oca è anche collegata al destino, come è dimostrato dal “gioco dell’oca”, una specie di percorso labirintico iniziatico che, con il lancio dei dadi si definisce un viaggio dalla descrizione profana, spaziale e temporale e che rappresenta i rovesci e le fortune dell’esistenza umana separati dalla figura dell’oca. Vince chi raggiunge per primo il numero 63, numero attraverso il quale si raggiunge il “Giardino dell’Oca”, tale numero è il prodotto di 7 volte 9 e, come si sa, il sette è il numero particolarmente significativo in tutte le tradizioni.

Sognare un’oca

Sergio Scrive:
sono un ufficiale dell’esercito e alcune notti fa ho sognato di marciare a passo d’oca attraverso un labirinto che non aveva mai fine. Senza sapere come, all’improvviso mi sono trovato a leggere un decreto di fronte a cariche ufficiali. Non provavo nessuna gioia anzi mi sentivo piuttosto angosciato. Cosa può significare?

Risposta:
Camminare a passo d’oca è un rituale che si esercita nei movimenti solenni. Poichè l’oca simboleggia il passaggio tra i due mondi, quello di sopra e quello di sotto, mi fa pensare ad un passaggio di carriera che devi ottenere. Non ti senti forse all’altezza di un incarico di maggiore responsabilità? Pensaci e poi ci risentiamo.
Secondo la cabala, il camminare a passo d’oca è collegato al numero 63.

Katia scrive:
ho appena lasciato il mio compagno a pochi giorni dal matrimonio, mi sento sotto accusa da parte di tutti i parenti ed amici. Ho sognato, proprio poche notti fa, un’oca che mi parlava e mi rincuorava perché nel sogno stavo piangendo. Cosa significa?

Risposta:
Come avrai sicuramente letto nella simbologia dell’oca, questo animale si manifesta anche come messaggero di buone notizie. Ci saranno state certamente delle buone ragioni per prendere la decisione di annullare le nozze a pochi giorni di distanza dall’evento. Pertanto, secondo me, l’apparizione dell’oca, è un messaggio del tuo Sè superiore che vuole rassicurarti suoi tuoi sentimenti, che non sono malvagi e maligni come invece gli altri pensano facendoti sentire sotto accusa, ma il tuo animo, anzi, è puro e i tuoi motivi sono validi e sinceri. Forse non era destino!
Secondo la cabala, parlare con un’oca è collegato al numero 7.

autrice: Manuela Mariani