L’Arte della Cosmetica

(La Venere nascente di Alexandre Cabanel 1863)

Stimarsi è importante, significa piacersi ed essere soddisfatti di se stessi, vuol dire volersi bene, godere appieno della propria esistenza. Vivere in ambienti sani, circondarsi di bella gente e soprattutto avere cure della propria persona. Infatti, a chiunque sarà capitato di fare esperienza di quelle giornate no in cui tutto ci appare spento e ci lasciamo andare al malumore vedendo tutto negativo. Quando succede, magari, si tende alla trascuratezza, non si bada all’abbigliamento scegliendo per noi colori scuri che sottolineano la nostra indisposizione. Questo atteggiamento non ci aiuta affatto anzi, ci fa sentire ancora di più inadeguati mentre, basta un po’ di attenzione verso noi stessi per alleggerirci dall’umore nero, per esempio un bel taglio di capelli e un filo di rossetto può farci sembrare già tutto più luminoso.

Fin dalla notte dei tempi l’uomo si è adoperato a contornarsi di orpelli per adornare il suo aspetto e dipingersi parti del corpo per impreziosire la sua immagine lanciando mode e usanze che ancora adesso mettiamo in pratica, inventando così la cosmetica.

Da Kosmos a cosmesi
L’antica comune radice è la parola greca “kòsmos”, che ha come suo primo significato quello di “ordine” cioè, ordine per eccellenza, quello delle cose create da Dio, rappresentato appunto dall’universo o, in lingua greca, dal cosmo. L’ordine poteva poi rappresentare altri moltissimi riferimenti, per esempio i Greci chiamarono “kòsmoi”, in italiano “cosmi”, certi virtuosi magistrati, che avevano la funzione precisa di mettere ordine nella pubblica amministrazione. Né poteva essere dimenticato l’ordine domestico, e l’ordine della stessa persona fisica. Nell’antica Grecia si chiamava “cosmeta” lo schiavo addetto alla cura del guardaroba, e si sa che un guardarobiere se non è ordinato è fallito in partenza. La cosmeta donna era poi, quella che oggi si direbbe “cameriera di camera”, cioè l’addetta alle cure igieniche della signora, dal bagno agli unguenti, ai massaggi e simili: tutte cose che nell’antica Grecia occupavano giornate. Restando all’ordine strettamente personale, a quello cioè del proprio corpo, vediamo che dal primitivo “kòsmos” nacque il verbo “kosmèo”, “ordinare mettere ordine”, e poi estensivamente “adornare, abbellire” e di qui ecco la parola “kòsmesis”, in italiano “cosmèsi”, che è propriamente “l’azione di ordinare, ornare, abbellire”, in una parola sola, “abbellimento”, “ornamento”, fino ad arrivare alla  “kosmetikè tèchne”, cioè “l’arte cosmetica”, l’arte di abbellire, poi sostantivata in “cosmètica”. Che cosa è dunque propriamente questa cosmetica? L’arte di mettere ordine al disordine, alle imperfezioni del corpo umano nel campo dell’estetica e dell’igiene. E che cosa sono i cosmetici? Sono quei preparati che hanno lo scopo di riordinare, di correggere, di abbellire… insomma di fare belle e la cura estetica di sé era per le antiche sacerdotesse l’arte magica di consacrare il corpo per portare la mente lontano dalle preoccupazioni quotidiane verso un mondo di bellezza e creatività.

Come già detto, l’arte per la cura del proprio corpo, è antica quanto l’essere umano e una prova è la Venere di Laussel, un bassorilievo situato sopra l’entrata di un tempio-grotta sacro ritrovato a Dordogna, nel sud della Francia.

Guardando questa statuetta, si può pensare come già da allora, le donne siano state costantemente consapevoli della loro bellezza esteriore ed interiore, e come da sempre abbiano ritenuto necessario prendersi cura di se stesse senza oltraggiare la propria natura, semplicemente imparando a valorizzarsi e a credere in se stesse.

La Venere di Laussel, risalente a più di 20,000 anni fa, è una delle prime raffigurazioni femminili, forse adorata come dea della fertilità, porta una sottilissima cintura incisa intorno alla vita, e ancora oggi di una donna in gravidanza non diciamo incinta, dal latino incingere?

Inoltre la donna raffigurata è modellata con forme tonde, seni esuberanti e grosse natiche, non è certo una “normale rappresentazione della perfezione”, come oggi è rappresentata la bellezza femminile, ma è meravigliosa nella sua unicità: Unica come ogni Donna.

La prima rappresentante di questa arte è stata la divina Afrodite.

Dea greca dell’Amore, della bellezza e dell’arte, Afrodite corrisponde alla Venere dei Romani, ed è considerata da tutti, divini e mortali, la più bella tra le Dee, la più irresistibile ed attraente, vero simbolo dell’Amore, di cui non solo si fa portatrice, ma che incarna e rappresenta.

Per Omero, Afrodite è figlia di Zeus e di Dione, mentre Esiodo ci racconta un mito più antico, secondo cui Afrodite nasce dal membro di Urano, lanciato nel mare da suo figlio Crono dopo averlo evirato. Da quel membro si forma una bianca spuma (Aphor = schiuma) da cui ha origine la fanciulla divina. Così Euripide la descrive:

“Era immaginata bella e fiorente, tutta riso il sembiante, tutta oro l’abbigliamento; spirava dalla sua persona soave odore d’ambrosia, e allorchè ella si toglieva e dispiegava il cinto della sua bellezza, ogni cosa piegavasi all’incanto che emanava dal suo corpo.”

Gironzolando poi in campo astrologico, quando c’è il passaggio di Venere c’è crescita di nuove idee, nuove forme, nuovi stili. La relazione, la sensualità, l’interesse per la bellezza e per il comfort, per l’eleganza, la cura per il corpo e per le emozioni, sarebbero questi i benefici e, al tempo stesso i problemi, di questo tipo di dominanza.

Publio Ovidio Nasone (43 a.C.), scrisse un libriccino dedicato alle donne su come migliorare il loro aspetto dal titolo “L’arte del trucco”. In esso si legge:

Ragazze, imparate l’arte di migliorare l’aspetto, il modo di proteggere la bellezza del viso. La coltivazione costrinse il suolo sterile a porgere i doni di Cerere e fece sparire i roveti spinosi, la coltivazione migliora il succo dei pomi agri, l’albero acquista con l’innesto ricchezze adottive. Ci piacciono le cose ben curate: gli altissimi soffitti si ricoprono d’oro, la terra nera è nascosta da un pavimento di marmo. Volete che vesti d’oro coprano i vostri corpi, volete pettinature sempre diverse ai capelli profumati e la mano vistosa di gioielli. Mettete al collo pietre venute dall’Oriente e altre due ben pesanti da portare alle orecchie.
Per chiunque di loro il piacere a se stessa è una soddisfazione, le vergini hanno a cuore la propria bellezza. L’uccello sacro a Giunone spiega in ruota le penne ammirate dall’uomo e insuperbisce tutto della muta bellezza.

Come afferma il principe Miškin nell’Idiota di Dostoevskij : “La bellezza salverà il mondo”.

Autrice: Manuela Mariani

Il Theta Healing

convinzioni“…Non credere quando ti viene annunciato come verità dottrinale solo per la forza carismatica di chi lo fa; né devi credere per un fatto di religione, di cultura, di casta, o di razza; né per un’imposizione qualunque, sia pure manifestata in buona fede. Credi solo se quanto ti viene indicato trova corrispondenza nella tua anima e nel sano giudizio che alberga in te.
Solo così sarai un uomo libero e capace di promulgare, a tua volta, la Verità agli altri.”

                                         Gotama Siddartha, il  Buddha

 Chi siamo? Siamo vittime travolte da vicissitudine che la vita ci obbliga a subire inermi, o siamo invece potenti creatori che possono cambiare la propria esistenza attraverso la consapevolezza di ciò che viene pensato e messo in azione?
La risposta sorge spontanea: Si, perché, tutta la nostra realtà è condizionata dal nostro modo di concepire e vedere come il mondo gira intorno a noi.

Le scelte che facciamo nella vita, sono basate sulle nostre credenze e convinzioni e manifestiamo ciò che crediamo di meritare in base alla stima e all’amore che nutriamo per noi stessi.
Credenze che ci suscitano odio e separazione e che si basano sulle paure e sulle intolleranze, possono portare alla malattia se non addirittura alla morte.

Le credenze hanno origine da ciò che la nostra famiglia prima e la società poi, ci hanno inculcato e possono addirittura essere ereditate tramite il nostro patrimoni genetico. Le religioni, le diversità culturali, le tradizioni ecc. sono passate di generazione in generazione attraverso il tempo per secoli e secoli dando vita a forme pensiero collettive che camminano di pari passo con la nostra storia.

C’è un modo per cambiare tutto questo e poter migliorare la nostra vita? E poi basta solo questo? Oppure ci sarebbe dell’altro? E come possiamo indagare senza provocare danni?
A mio avviso, una tecnica valida ed efficace è il Theta Healing. Questa tecnica è validissima in particolare per il lavoro sulle convinzioni e i sentimenti. Ormai è stato dimostrato da scienziati famosi come Gregg Bradden, Bruce H. Lipton e tanti altri, come le emozioni e i sentimenti negativi nuocciano alla salute. Pertanto, è molto importante controllare la qualità dei pensieri, perché hanno un effetto diretto e immediato in ogni singola cellula del nostro corpo, influenzandola immediatamente. Vianna Stibal[1], con questa tecnica, ci insegna a rimuovere e cambiare le nostre convinzioni e i nostri sentimenti in uno stato cerebrale Theta. Di solito, impieghiamo tutta la vita ad ammalarci attraverso ciò che pensiamo di noi e ci nutriamo molto spesso di risentimento, odio e quanto altro. Come se non bastasse, oltre alle convinzioni che appartengono a questa vita, che ci sono state inculcate dai genitori, dagli insegnanti, dagli amici e soprattutto da noi stessi, veniamo al mondo già con un bagaglio storico di quello che crediamo o che abbiamo creduto di essere stati in precedenti vite passate.

Secondo Vianna quindi, si possono cambiare all’istante tali credenze andando a lavorare contemporaneamente sui quattro livelli di convinzioni: il livello del subconscio, il livello genetico, il livello storico e per ultimo quello dell’anima.

Cos’è lo “stato Theta”?

Theta equivale ad uno stato di profondo rilassamento. E’ noto che il cervello umano lavora con onde cerebrali alfa, beta, theta, delta e gamma. Le onde cerebrali theta (4-7 cicli al secondo), sono quelle che corrispondono a uno stato di rilassamento profondo di sonno o di ipnosi. È lo stato cerebrale che si raggiunge, ad esempio, quando si sogna ed è usato nell’ipnosi. Le onde cerebrali rallentano ad una frequenza di 4-7 cicli al secondo [2] e si possono considerare come il subconscio: governano la parte della nostra mente che si trova tra concio e inconscio. Trattengono le memorie e le sensazioni, governano gli atteggiamenti, le convinzioni e i comportamenti. Le onde cerebrali Theta sono sempre creative, d’ispirazione e sono caratterizzate da una profonda sensazione spirituale.
Si crede che, questo stato, permetta di agire al di sotto del livello della mente conscia. Theta è il primo stadio in cui si entra nello stato del sogno. Quando si è in Theta si ha la sensazione di essere in cima ad una montagna, completamente assorti da ciò che vi è intorno. In quel momento di consapevolezza si prova l’assoluta certezza che Dio “È “.[3]

Le convinzioni, positive e negative, sono le cose in cui crediamo e che vivono con noi nel nostro essere sui quattro diversi livelli. Molto spesso ci bloccano impedendoci di farci divenire le persone che vorremmo essere. Possono condizionare il modo in cui interpretiamo il mondo intero, e così ci ritroviamo a svolgere lavori che non ci piacciono, a frequentare persone che non fanno per noi, a sposare la persona sbagliata, insomma, a vivere una vita interessante sotto certi aspetti ma dolorosa sotto certi altri.

Autrice: Manuela Mariani

[1] Vianna Stibal, naturopata e intuitiva, vive negli Stati Uniti. E’ la fondatrice della tecnica del Theta Healing che divulga in tutto il mondo.
[2] Cit. Vianna Stibal, Theta Healing, ed. MyLife – Coriano di Rimini 2008 pag. 29
[3] Cit. Vianna Stibal, Theta Healing, ed. MyLife – Coriano di Rimini 2008 pag. 30

Tratto dal libro “Amori senza tempo – Costellazioni Familiari, Mitologia e Sistema di Convinzioni” di Manuela Mariani – Anima Edizioni