Tarocchi e Fiori di Bach

Esiste una relazione fondamentale tra il corpo fisico e i corpi sottili. I nostri corpi di energia giocano un ruolo maggiore nel mantenimento della salute. Perturbazioni energetiche nel corpo eterico, il primo corpo sottile della tradizione, precedono la manifestazione di modelli semplificati di strutture anormali dell’organizzazione cellulare. Cioè la malattia si manifesta nel corpo fisico dopo che perturbazioni di flusso energetico si siano cristallizzate nei campi sottili dei corpi di energia. Uno dei migliori modi di riequilibrare queste disfunzioni nei corpi sottili è di somministrare dosi terapeutiche di energia sottile sotto forma di rimedio vibratorio: cioè i Fiori di Bach.
Le essenze di fiori vivi sono tra le più antiche di queste modalità naturali di guarigione. Facciamo un esempio: tutto in natura è composto di atomi che non sono entità fisse. Vibrano, oscillano a seconda del movimento rotatorio degli elettroni, quindi tutto vibra. Anche l’uomo vibra. Ogni cellula del corpo umano contiene miliardi di atomi che oscillano. Non le possiamo vedere queste vibrazioni, ma le possiamo registrare con strumenti molto sofisticati.
Quando nasce, l’uomo ha la vibrazione naturale relativa al 1° chakra (il chakra della sopravvivenza). Man mano che cresce, la vibrazione cambia e si interseca con quelle degli altri chakra. Più l’uomo interagisce con questo tipo di energie, e più le sue esperienze evolutive lo mettono di fronte a problematiche da risolvere e a volte possono essere causa di grossi traumi. E così a volte può verificarsi che il sistema immunitario ne faccia le spese abbassandosi al di sotto di una certa frequenza. Appaiono, in questo modo, i primi sintomi, segnali che qualcosa turba la vibrazione-base, quella appunto della salute. Le cause possono essere endogene o esogene (interne o esterne): ambiente  familiare carico di tensioni, alimentazione scorretta, abitudini sbagliate (sedentarietà), inquinamento, ecc.
I nostri stessi pensieri sono energia e come tali ci influenzano: sentimenti e pensieri negativi, se protratti nel tempo possono causare malattie perché abbassano la potenza del nostro campo energetico e ci allontanano dalla vibrazione della salute. All’epoca in cui nascono i Fiori di Bach non si sapeva ancora niente di psicosomatica e di medicina vibrazionale eppure il Dottor Bach aveva già capito il concetto di malattia attraverso l’osservazione quotidiana dei suoi pazienti, dei loro atteggiamenti mentali, della loro personalità e del loro carattere. Che dietro ogni malattia vi fosse un disagio dell’anima, Bach lo aveva capito molto presto. Aveva scritto in LIBERA TE STESSO: “Non vi è nessuna guarigione…senza la pace e senza una sensazione di gioia interiore”.
Ma i Tarocchi, cosa centrano in tutto questo?
Grazie alla loro simbologia i Tarocchi, in alcuni casi, ci aiutano a percepire l’energia dissonante che il “Matto” in quel particolare percorso sta attraversando. Collegando l’energia vibrazionale della carta all’energia vibrazionale del particolare fiore di Bach, possiamo riconoscerne un valido aiuto.
Prendiamo sempre per esempio la carta numero 0 il Matto.
Questo arcano è detto anche il Pazzo, ma non vi è alcuna relazione con la persona fuori di senno, bensì con l’espressione araba as-sah mat(a), che significa “il re è morto”. Ed è questa stessa espressione che traduciamo, nel gioco degli scacchi, con la locuzione “scacco matto”.Così in persiano, per esempio, il re e il gioco degli scacchi hanno lo stesso nome: sah (noi diciamo scià); mentre mat(a) significa “senza uscita, disperato”. Altrimenti detto il re è in una situazione senza uscita, disperata……..E’ matto.
Avendo preso coscienza di trovarsi in una situazione senza sbocco, ha deciso di volgersi indietro, o più esattamente di operare la famosa “inversione delle luci”. Egli segue quindi un esame di coscienza, una regressione, una involuzione, quella che in ebraico viene chiamata una Teshouvah, cioè al tempo stesso un ripensamento e una penitenza. Quest’ultima parola ha assunto nella nostra lingua una connotazione peggiorativa e restrittiva lontana dal suo senso originale e che oggigiorno ai nostri occhi viene assimilata sempre all’azione di essere puniti, di pagare per le proprie colpe. Tutto questo si può mettere in parallelo con l’esagramma numero 24 dell’I King: il Ritorno.
Questo “ritorno” si rivela con la conoscenza del sé. Il ritorno è piccolo e tuttavia differente dalle cose esteriori. Il ritorno serve alla conoscenza del sé. Il nostro personaggio ha quindi capito che doveva tornare al punto di partenza, rituffarsi nelle proprie origini, involversi per evolversi. Ecco perché il Matto è sia l’ultimo arcano maggiore, avendo assegnato il numero 22, sia il primo o, più precisamente, l’anteprimo (così come esiste il penultimo) arcano maggiore il cui numero è lo zero, lo zero delle origini, del nulla, dell’assoluto.“ Nella mia fine è il mio principio”, dicevano i Vangeli. E’ anche quello che vuole dirci il nostro Matto, dopo essersi volto su se stesso per ritrovare il suo punto d’origine. Egli porta il mondo nel suo fagotto, o più esattamente il Mondo, vale a dire tutto ciò che significa veramente il ventunesimo arcano maggiore. Oppure se è pazzo, come dice il suo soprannome, lo è di quella follia che rappresenta la saggezza divina che è pura follia in questo mondo. Il Matto può avere il numero 22, nel qual caso rappresenta una brusca partenza, un’iniziativa entusiasta, un modo di procedere, un viaggio, un tentativo da compiere, un colpo di follia, un periodo di transizione, oppure il suo numero è 0 e riguarda un ritorno, una regressione, un’involuzione necessaria prima di compiere un grosso balzo in avanti. In sostanza, può annunciare o un avanzamento o una regressione, ovviamente intesa come ritorno su se stessi.I fiori di Bach che riguardano questa carta possono essere sia quelli collegati al 1° chakra che al 7° chakra dal momento che il Matto funge da anello di collegamento del grande Cerchio. Perciò per quel che riguarda il suo ritorno (il Matto come numero zero), e cioè parliamo di nascita (1° chakra), possiamo riferirci ai fiori che emettono frequenze che riguardano la paura per la sopravvivenza: Mimulus: per la paura di oggetti e situazioni concrete. Rock Rose: per il panico e per il terrore irragionevole. Water Violet: per l’apertura al mondo e la solitudine orgogliosa.Vine: per il leader forte, ambizioso e determinato e per chi è inflessibile, sicuro di sé e tende a dominare gli altri. Hornbeam: per chi si trascina faticosamente senza energie e non riesce a sostenere il peso della vita.
Se invece ci riferiamo al Matto come numero 22, ci riferiamo al 7° chakra: percorso verso Dio, viaggio, evoluzione, trapasso ecc. i fiori abbinati quindi saranno quelli adatti per andare verso la spiritualità: per chi sente una vaga paura e non sa bene di cosa; per aprirsi al trascendente e alla spiritualità. Walnut: per l’ansia di fronte al cambiamento e quindi imparare ad accettarlo. Cherry Plum: per il timore di perdere il controllo e per vincere la paura di perdersi.
Ma quando troviamo in particolare uno stato del Matto bloccato possiamo consigliare: Walnut – il fiore della rinascita: per chi sta attraversando un periodo di transizione. Gli stati d’animo che contraddistinguono lo stato Walnut negativo sono: smarrimento, sensibilità, insicurezza e indecisione elevati all’ennesima potenza. In questo stato il naturale processo evolutivo viene bloccato, quasi reciso; l’individuo viene colto da angoscianti dubbi, dalla nostalgia e non ha più il coraggio di proseguire il cammino verso la piena maturità esistenziale. Nello stato bloccato in genere nella vita si hanno le idee chiare sulle proprie finalità e si sa esattamente quello che si vuole, ma momentaneamente si fa fatica a restare se stessi. Normalmente si reagisce in modo molto indipendente, ma ci si lascia condizionare momentaneamente dalla famiglia, dalle convenzioni sociali, da ricordi sentimentali o moniti di benintenzionati. Si è presa una decisione importante e manca soltanto l’ultimo passo per la sua realizzazione. Nonostante le nuove decisioni, ci si sente sempre condizionati da una vecchia consuetudine. Si è troncata una relazione di coppia, ma nonostante la separazione ci si sente ancora “in balia” del partner.
Potenziale positivo: il pioniere che resta fedele a se stesso. Si osa il nuovo. Si fa il primo passo. Si è immuni dagli influssi esterni e aperti ad ispirazioni interiori. Si ha “carattere”.
Si procede imperterriti per la propria strada nella vita.

autrice: Manuela Mariani

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