L’Angelica

L’angelica è una delle piante più preziose e la leggenda dice che sia stata donata agli uomini dall’Arcangelo Raffaele. Fino al Rinascimento infatti, il suo nome era ancora più nobile, poichè era, Arcangelica, e alludeva a una leggenda biblica e mitica secondo la quale l’Arcangelo Raffaele avrebbe rivelato le virtù benefiche e del tutto eccezionali di questa pianta all’umanità. Infatti, in ebraico, Raffaele significa “Dio che guarisce”.
Questo arcangelo è quindi considerato come l’angelo della guarigione e l’angelo custode dell’umanità. Se l’Angelica conobbe un tale successo nel Rinascimento, è perchè le sue proprietà si rivelarono un eccellente rimedio contro la peste. L’Angelica contiene l’anima della Luna e lo spirito del Sole. Il mito ci suggerisce che questa preziosa pianta proietta la sua luce, apportatrice di potenza e calore (energia solare) e la riflette nelle funzione sessuali (funzioni dell’apparato lunare).
Aiuta gli organi genitali combattendo l’impotenza e per quanto riguarda le donne si impiega nei disturbi delle mestruazioni insufficienti e nelle leucorree, in combinazione con altre erbe.
È utile anche come un buon diuretico alleviando il lavoro dei reni. La sua efficacia la esercita corroborando e sostenendo gli organi e i veicoli vitali interessati, risultando quindi una pianta di estrema versatilità ed utilità il cui impiego va associato con altre droghe.
Sempre in rapporto alle sue funzioni l’Angelica, si impiega nei disturbi del sistema nervoso periferico. Per uso esterno, oltre ad essere un ottimo rimedio per la cura delle piaghe, è la prima pianta solare che troviamo per la cura dei fibromi e degli epiteliomi. A tale scopo le irrigazioni possono essere eseguite impiegando di preferenza i decotti della radice.
L’utilizzo dell’Angelica, è impiegato anche nei casi di affaticamento generale, in quanto quest’erba tonifica l’ipotalamo e stimola l’ipofisi. Parallelamente combatte le insufficienze epatiche e si impiega nei vomiti spasmodici e nei gonfiori del ventre. È ottima anche nei casi di tracheiti, bronchiti croniche e asme nervose.
In passato, era una della piante più preziose per combattere la difterite e per uso esterno era impiegata contro le affezioni della bocca. Inoltre, era considerata un ottimo stimolante del sistema linfatico, ottima per coadiuvante nei casi di bronchiti e in quello più grave di tubercolosi.
I frati benedettini lo sapevano bene perché, nelle loro ricette a base di erbe e nelle composizioni dei loro famosi liquori, fecero largo impiego dell’Angelica dove la troviamo in diversi gin e vermut, nello Strega, nello Chartreuse ecc., in cui vengono impiegati semi e radici.
L’Angelica, munita di piccoli fiori gialli a cinque petali, sboccia verso la fine di giugno o all’inizio del mese di luglio e i medici e gli erboristi del XVI secolo la soprannominarono appunto, “l’erba degli Angeli” o “l’erba dello Spirito Santo”.
Se vi offrono delle foglie o dei fiori di Angelica, è per garantirvi una vita lunga e naturalmente sana. Ma se conservate i fiori e le foglie essiccate tutto l’anno, l’Angelica costituisce un vero e proprio portafortuna, un talismano per anime sensibili in cerca di un’anima gemella, che sanno che con l’aiuto di questa pianta “il bacio” della fortuna può essere stimolato. L’Angelica quindi, ci dà un aiuto prezioso.
Un consiglio da “le cure miracolose dei Suor Ildegarda”: (ed. Piemme 1995) ricetta per curare la febbre di qualsiasi genere: quando una persona ha febbre, non importa per quale motivo, prenda radici di Angelica e le pesti un po’. Così pestate o schiacciate, le copra con un mezzo bicchiere di vino e le lasci riposare tutta la notte…il mattino dopo aggiunga ancora un po’ di vino e ne beva ancora a digiuno, faccia questo per tre o cinque giorni e verrà guarito.

autrice: Manuela Mariani

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