L’anemone

Etimologicamente, è il “fiore dei venti”, avendo il suo nome una radice indoeuropea, più specificatamente, sanscrita: ani-ti, cioè “soffiare”, a cui sembra si siano ispirati i greci per anemone, “vento”. Si tratta della stessa radice che ha dato origine ai termini anima e animus.
Ha questo nome perché i suoi petali, di un tenero viola pallido, si aprono alla carezza del vento, sui fianchi delle montagne.
Si tratta naturalmente del fiore che si offre all’anima gemella, cioè la persona con cui vi sentite in sintonia di pensiero e a cui volete testimoniare il vostro attaccamento, la vostra tenerezza o la vostra solidarietà.
Offrendo degli anemoni, tra il 9 e il 15 luglio, quando il Sole occupa il segno del Cancro, dite in un certo senso alla persona interessata: “Grazie della tua presenza, grazie della tua anima presente sulla Terra insieme alla mia”.
Tuttavia, l’anemone simboleggia anche la perseveranza che sarà ricompensata. Quindi, quando si vuole incoraggiare qualcuno a essere costante, tenace, resistente e perseverante, gli si possono offrire degli anemoni.
Questo fiore è anche, secondo il mito greco, il simbolo della disperazione amorosa o dell’amore perduto. Infatti, gli anemoni evocano sia le lacrime di Afrodite, sia il sangue di Adone.
“Il poeta idilliaco Bione (Bione di Smirne, poeta bucolico greco del II secolo a.C.) racconta che la dea versò lacrime quante furono le gocce di sangue versate da Adone e da ogni lacrima nacque una rosa, e da ogni goccia di sangue, un anemone”.

autrice: Manuela Mariani

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