Arte di comunicare

botero

Di solito pensiamo che per comunicare bene sia necessario un apposito addestramento che ci insegni a trovare le parole giuste, quelle più convincenti, e magari anche le posizioni ed i gesti del corpo più utili per convincere l’altro, per imporgli il nostro punto di vista o almeno un compromesso, una mediazione o, comunque per trasmettergli il maggior numero di informazioni nel minor tempo possibile.
Insomma, ci si addestra come se l’abile comunicatore fosse colui che non si trova mai “in difficoltà” o “in imbarazzo”: mai “senza parole”, mai guidato dall’altro, sempre “padrone della situazione”.
Ed ecco allora  più o meno lunghi e laboriosi training di addestramento basati sullo studio delle posture, sulla capacità di cogliere lo stile comunicativo dell’interlocutore, in modo tale da adattarci ad esso prontamente, ricalcandolo e guidando così la comunicazione nella direzione che ci interessa: trasmettere un’informazione, convincere ad un acquisto, imporre il nostro punto di vista…in poche parole convincere manipolando l’altro…e farlo utilizzando come strumento la manipolazione della nostra stessa comunicazione affinché risulti “gradita” all’interlocutore.

La lingua possiede il principio maschile e la bocca, con le sue due labbra, quello femminile; questi due principi danno vita a un figlio, la “parola”. Ecco perché la sola vera potenza dell’essere umano sta nella parola. La parola può creare o distruggere, può riunire o separare, può ristabilire la pace o scatenare una guerra, può guarire o fare ammalare.

Le parole cambiano davvero la vita: per questo è importante imparare a usare quelle giuste….