DALLE RADICI AL CIELO

Costellazioni familiari nel mito e nell’arte con la riflessologia plantare
Autore: Manuela Mariani
Ed. Argo

Che cosa vuol dire avere l’alluce rivolto verso l’interno?
Oppure avere il secondo dito più lungo rispetto a tutte le altre dita dei piedi?
E avere le dita dei piedi uno sopra l’altro?

Da queste caratteristiche possiamo interpretare il temperamento, l’emotività, le propensioni di una persona. In una visione spirituale, i piedi possono essere considerati “manifestazione dell’anima”. Ma c’è di più, osservando la storia della mitologia, è possibile individuare figure archetipiche in grado di rivelarsi utili strumenti di analisi per la comprensione del comportamento umano.
Prima la famiglia e poi la società,
i miti rappresentano fin dall’infanzia, lo specchio in cui è riflessa la nostra immagine condizionata socialmente dallo spettro del rifiuto dell’Amore da parte degli altri.
Tutte le mitologie, danno alle ferite dei piedi una certa importanza: Eva fu morsa al tallone dal serpente, Achille fu colpito mortalmente al tallone, Edipo fu appeso da suo padre per i piedi e così via. Tali ferite, possono rappresentare la nostra incapacità a ricevere, a riunire e a mettere a frutto le energie provenienti dalla nostra interiorità.
E allora, se la morfologia dei piedi può rappresentare il nostro stile di vita contornato da abitudini, dolori e risentimenti, come poter ristabilire ordine per risanare tutto questo? Le Costellazioni Familiari sono un mezzo che riproducono la scala di valori alla quale affidiamo le nostre scelte e possono aiutarci a cambiare profondamente il nostro stato interiore ricostituendo “Gli Ordini dell’Amore”. Questo ed altro si può scoprire con la Riflessologia Plantare, la Mitologia e le Costellazioni Familiari.

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